“Io ti sbudello!”, “Se ti becco ti do tante di quelle mazzate…”, “Quante botte ti darei…” Erano di questo tenore gli insulti e le minacce anonime che il Presidente della Regione Liguria Toti riceveva ogni giorno, da più di un mese, sui suoi account social.
La Polizia di Stato di Genova, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Genova, ha portato a termine un’operazione perquisendo l’appartamento di un indagato, sequestrando degli account social e dei device con i quali venivano perpetrate le minacce ed al deferimento di M.R. all’autorità giudiziaria.
L’indagine dei poliziotti della Polizia Postale di Genova e Torino, sono partite da un esposto dello staff del Presidente che ha presentato alla Polizia Postale e delle Comunicazioni della Liguria.
Gli investigatori hanno letto nell’odio che traspariva da quei messaggi la determinazione di chi sarebbe potuto passare dalle parole ai fatti e si sono messi al lavoro per individuare l’autore delle minacce.
Dopo una serrata e complessa attività di indagine, gli esperti hanno riscontrato che a minare la serenità di Giovanni Toti era un uomo, un No Vax trentaseienne esperto di arti marziali di Torino con l’hobby del canto e numerosi precedenti penali, segno che il Governatore, forse, qualche rischio lo correva realmente.