A Ventimiglia la moglie rischia il licenziamento ed il marito minaccia di morte il datore di lavoro, titolare dell’albergo intimandogli che, se avesse continuato nei suoi intenti, gli avrebbe “scaricato un caricatore in testa.”
Sono state queste le parole di un italiano di 68 anni che, di fronte al possibile licenziamento della moglie, voleva risolvere la questione con la violenza.
Il tutto dopo ben sette lettere di richiamo del titolare dell’attività, per ripetute inadempienze, alla dipendente.
A quanto pare però l’aggressore non era concorde con le valutazioni fatte dal titolare e, in occasione della discussione nel corso della quale cercava di perorare la situazione della consorte, per ottenere ragione lo minacciava con le seguenti frasi: “Io ti vengo a prendere a casa, so dove abiti, vengo e ti scarico un caricatore in testa”.
Presenti, all’interno della struttura, due agenti di polizia che, allertati dal titolare, scendevano nella hall dell’hotel per riportare la situazione alla normalità.
Tuttavia neanche alla vista dei poliziotti il soggetto cessava la sua condotta ma, anzi, inveiva anche nei loro confronti.
Considerate quindi le minacce di morte, con specifico riferimento a una presunta arma da fuoco, e valutate le condotte del soggetto unitamente ai suoi numerosi precedenti di polizia, gli agenti procedevano a una perquisizione domiciliare presso il suo appartamento e nel ripostiglio, sopra una mensola, veniva rinvenuta una pistola a gas di colore nero priva di tappo rossa che veniva subito sequestrata.
L’uomo veniva, così, accompagnato presso gli uffici del Commissariato di pubblica sicurezza di Ventimiglia e dopo gli accertamenti del caso, denunciato per minacce gravi.