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Ministra anti prostituzione inguaiata da gigolò africano. Scandalo in Germania

Gigolò africano e ministra tedesca degli Esteri Annalena Baerbock
La replica del ministero degli Esteri tedesco: “E’ una storia completamente assurda”
Nei giorni scorsi alcuni giornalisti hanno indicato che Annalena Baerbock, ministra degli Esteri della Germania anti prostituzione, avrebbe utilizzato servizi sessuali a pagamento durante le sue visite ufficiali in Paesi africani e la 43enne è finita nei guai.
In sintesi, i reporter hanno analizzato le parole rilasciate da un gigolò africano al quotidiano DailyPost in cui spiega diverse particolarità del suo lavoro e delle donne europee che vanno con lui.
Confrontando i dati delle visite della ministra tedesca in Sudafrica, Nigeria, Senegal e Costa d’Avorio, sono giunti alla conclusione che la ministra del Governo Scholtz avrebbe pagato il gigolò africano per i suoi servizi sessuali e di escort, come fanno altre facoltose donne europee “tra i 1000 e i 3500 euro a seconda delle occasioni” .
https://dailypost.ng/2024/07/30/i-provide-emotional-comfort-to-lonely-elites-kingsley-talks-about-his-career-as-gigolo/
Il caso ha suscitato scalpore in Germania, anche perché i viaggi all’estero sarebbero stati finanziati con i soldi dei contribuenti e Annalena Baerbock risulta sposata dal 2007 e ha due figlie.
La discussa politica tedesca, esponente del partito ambientalista Alleanza 90/I Verdi, ricopre il ruolo di ministra degli Esteri della Germania da dicembre 2021 ed è stata al centro di mille polemiche durante la sua carriera.
Come quella di poco tempo fa, quando è balzata all’onore delle cronache perché accusata di avere speso ben 136.500 euro per trucco e parrucchiere.
In ogni caso, ieri è arrivata la replica sul caso del gigolò africano. Il ministero degli Esteri tedesco ha affermato che si tratta di un report “falso, fittizio e completamente assurdo”.
E in Germania altri giornalisti hanno puntato il dito contro la “disinformazione” e la propaganda diffusa sul web da presunti “agenti filorussi”.