Il Garante regionale dei Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, l’ex procuratore capo di Genova Francesco Lalla, oggi ha espresso “una critica rispetto alla condotta seguita dal Comune che nei giorni scorsi ha trasferito alcuni minori stranieri dalle Comunità educative assistenziali (CEA) in cui erano ospitati in altri punti di accoglienza”.
Lo ha reso noto oggi con un comunicato la Regione Liguria.
“Ritengo – ha aggiunto Lalla – una violazione di legge e dei superiori interessi del bambino che si trova in Italia senza famigliari, avere agito senza il dovuto concerto con i tutori dei minori non accompagnati. Questo comportamento ha impedito ai tutori (figura prevista dalla legge 47 del 2017) di esercitare il proprio diritto-dovere.
Infatti, in questo caso i tutori non erano stati informati e, quindi, non erano presenti durante il trasferimento.
Alcuni di loro ci hanno comunicato che, prendendo contatto con le comunità, sono venuti a sapere dello spostamento altrove del ragazzo destinato alla loro tutela.
Questo comportamento contrasta con l’articolo art. 15 della Legge 47/2017 che impone il coinvolgimento del minore, per mezzo di un suo rappresentante legale, a tutti i procedimenti giurisdizionali e amministrativi che lo riguardano e di essere ascoltato nel merito”.
L’Ufficio del Garante, a cui il caso è stato segnalato due giorni fa dal consigliere regionale di Gianni Pastorino (Rete a Sinistra), ha inviato una lettera al Prefetto di Genova e all’assessore comunale alle Politiche sociali del Comune, Francesca Fassio (Forza Italia), chiedendo l’avvio urgente di un tavolo di lavoro specifico sul tema dei minori stranieri non accompagnati e ha auspicato che il servizio sociale “svolga in modo etico e corretto le disposizioni della legge”.