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Mittal, tre lettere di licenziamento. Fiom convoca assemblea lunedì

Acciaierie d'Italia in Amministrazione Straordinaria
Stabilimento ex Ilva di Genova Cornigliano (foto d'archivio)

“Ieri sera, presso il nostro ufficio legale, sono arrivate le lettere di licenziamento nei confronti di tre lavoratori Mittal e probabilmente anche un altro lavoratore subirà lo stesso trattamento”. Lo rende pubblico la Fiom Cgil.

Secondo quanto spiega il sindacato l’accusa per alcuni lavoratori “è di aver sottratto materiale all’azienda e per altri di aver commentato su un gruppo privato di whatsapp queste operazioni offendendo il direttore.”

Attacco pesante della Fiom che parla di “provocazione vergognosa” di un’azienda “che non paga i fornitori” e che “non rispetta l’accordo del 2018”.

“Una provocazione vergognosa – si lgge in una nota Fiom – che evidentemente cerca di nascondere le colpe di Mittal, che non ha investito un centesimo negli impianti, che non fa manutenzione e non mette in sicurezza il lavoro, che non paga gli affitti degli stabilimenti allo Stato, che non paga i fornitori, che non rispetta l’accordo del 2018 annunciando 5 mila esuberi, che non rispetta neanche una gara internazionale.”

La rsu Fiom ha convocato per lunedì 9 novembre dalle ore 8 alle ore 10 rsu un’assemblea davanti ai cancelli dello stabilimento di Genova Cornigliano in quanto “Mittal cerca di nascondere le sue reali intenzioni: non vuole produrre acciaio, ma eliminare un concorrente e molto probabilmente non è interessata allo stabilimento di Genova Cornigliano.

Un gruppo dirigente che usa metodi da Corea del Nord provocando e cercando di alzare la tensione.

Il Governo si sta rendendo complice di tutto questo, tratta senza imporre nessun vincolo alla Mittal e permette  licenziamenti a Taranto e a Genova.

Il Governo è proprietario di questi impianti siderurgici e permette queste provocazioni.

Noi non ci stiamo e lotteremo con determinazione contro questi licenziamenti e contro l’arroganza di questa azienda.”