Ieri l’ingegnere Agostino Marioni, ex presidente della società Alga che si occupò dei lavori di rinforzo della pila 11 nel 1993, convocato a testimoniare dai pm come persona informata dei fatti, aveva ipotizzato che il crollo fosse stato causato da una enorme bobina d’acciaio, dal peso di 3,5 tonnellate, caduta da un tir, paragonando il ponte Morandi eal Duomo di Milano.
Oggi arriva la smentita, secca, di Silvio Mazzarello, uno dei titolari della MCM Autotrasporti di Novi Ligure: “La bobina – spiega Silvio Mazzarello – era ancora sul semirimorchio, nel proprio alloggiamento, quando il tir è finito sotto il ponte Morandi. Lo si capisce da come si è deformata e dallo stato del mezzo. Tutto è documentato dalle foto della polizia”.