“Il candidato del centrosinistra alla presidenza di Regione Liguria Andrea Orlando (Pd) si erge a campione nella lotta al sistema criminogeno e oligarchico di cui è vittima questa regione, omettendo che da anni destra e sinistra sono le due facce della stessa identica medaglia corruttiva e oligarchica che stringe la Liguria in una morsa mortale”.
Lo ha dichiarato oggi il candidato di “Uniti per la Costituzione” alla presidenza di Regione Liguria Nicola Morra (ex senatore M5S ed ex presidente della commissionale parlamentare Antimafia).
“Questo fatto – ha spiegato Morra – è stato reso esplicito e chiarissimo dalla maxi inchiesta della Procura di Genova che lo scorso maggio ha sconvolto la politica ligure e che avrebbe individuato due principali corruttori: Aldo Spinelli per il sistema Toti e Mauro Vianello, altra metà del cielo in quota Partito democratico.
Vianello è l’imprenditore che grazie alla copertura politica del Pd avrebbe corrotto, secondo la magistratura, l’ex presidente dell’Autorità portuale, Paolo Emilio Signorini, in cambio di nomine strategiche in porto, aumenti di tariffa per i servizi da lui forniti e un regalo di 200.000 euro in false consulenze”.
L’ex presidente della commissione parlamentare Antimafia ha quindi rilevato che lo stesso Vianello ha “alle sue dipendenze con incarichi dirigenziali tutti i principali dirigenti del Pd genovese nonché referenti della corrente politica di Andrea Orlando: Simone D’Angelo, Alessandro Terrile e Davide Gaggero”.
Nel mirino di Morra finisce, in particolare, il segretario metropolitano del Pd Simone D’Angelo, capogruppo in consiglio comunale a Genova e candidato in consiglio regionale, che l’ex senatore pentastellato ha rimarcato essere “responsabile amministrativo e finanziario delle società controllate da Vianello, dai cui conti sarebbe partita la corruzione, delle aziende che avrebbero direttamente beneficiato del sistema corruttivo Vianello-Signorini, nonché colui che avrebbe accompagnato Vianello stesso e Signorini a pranzo con i dirigenti di Aspi per dare copertura politica ai loro affari”.