Non aveva prestato soccorso al giovane Michele Dervishaj
Gli agenti del Nucleo di Infortunistica Stradale della Polizia Locale sono riusciti a risalire all’identità del conducente della seconda auto pirata che, la sera del 17 febbraio, si trovava in via Rivarolo sul luogo del sinistro che è poi costato la vita al giovane Michele Dervishaj.
Dopo aver rintracciato la persona al volante dell’auto pirata coinvolta nell’incidente (una Renault Clio guidata da un giovane di origini marocchine residente a Isola del Cantone), gli agenti sono riusciti a individuare l’uomo al volante della Citroen Berlingo che sì, procedeva regolarmente sulla sua corsia di marcia quando è stato sorpassato dagli altri due veicoli, ma ha continuato il tragitto senza fermarsi a soccorrere il ragazzo dopo la tragica caduta dallo scooter e l’urto violento contro un muro che, due giorni dopo, ne ha provocato il decesso.
Il conducente della Citroen, che con il guidatore della Renault Clio condivide le origini marocchine, ha dichiarato agli agenti di non essersi accorto dell’accaduto.
Le immagini, tuttavia, dimostrano il contrario: in un primo momento si nota la Citroen rallentare la marcia, per poi riprenderla omettendo di prestare assistenza e soccorso allo sfortunato ragazzo.
Gli accertamenti sono pertanto ancora in corso, anche per stabilire eventuali contatti tra i conducenti delle due automobili, vista la medesima nazionalità.