Risposta a vittoria di Putin e tentativo di dare un’accelerazione alla guerra
Esprimo al popolo russo la mia solidarietà (per quel poco che può contare) per il vile attentato che ha subìto. Da genovese tutta la mia vicinanza alla Console generale della Federazione Russa a Genova Maria Vedrinskaya.
L’attentato terroristico di ieri sera a Mosca (al momento 115 morti, tra cui 3 bambini, oltre 100 feriti e 11 arrestati, tra cui 4 terroristi della strage, alcuni dei quali presi vicino al confine con l’Ucraina) avviene dopo elezioni che hanno avuto una partecipazione straordinaria, con un successo per Putin superiore a ogni aspettativa.
L’attentato è una risposta a questo, ma anche un tentativo di dare un’accelerazione alla guerra. Bisognava ferire il popolo per questa fiducia che ha confermato nel suo leader. Ecco allora la strage degli innocenti. I morti e i feriti, civili.
Tuttavia, va fatta qualche considerazione più generale. La guerra in Ucraina è giunta a un tale punto che o succedeva qualche cosa di inaudito o era ormai questione di giorni o forse di settimane per il crollo dell’esercito ucraino.
Non è solo questione di armi è che non hanno più uomini da mandare al macello. L’esercito ucraino è allo sbando. Solo un diretto coinvolgimento europeo e della NATO potrebbe allungare questa guerra.
I “disperati” non sono soltanto gli ucraini, o meglio la marionetta che li guida, ma tutti gli occidentali che hanno perso e non vogliono ammetterlo. È così ora tirano fuori la fantomatica Isis per coprire chi sta dietro questo vile attentato.
L’obbiettivo è chiaro: l’attentato è una dichiarazione di guerra dell’Occidente alla Russia. Una provocazione. Destabilizzare la Russia per portarla a reagire con forza.
Ora, soltanto la reazione prudente di Putin può salvarci da una guerra che sarebbe distruttiva per tutti.
In tutto quello che sta succedendo gli Stati Uniti giocano il ruolo rilevante. Non vogliono rinunciare a essere la potenza che guida il mondo.
Sono riusciti a separare la Russia dall‘Europa e in particolare dalla Germania e ora vogliono una guerra degli Stati europei contro la Russia. Soltanto perché la Russia con Putin ha rialzato la testa rivendicando la sua autonomia, rivendicando l’idea di un mondo multipolare.
Poiché i Governi europei invece di rivendicare la propria autonomia si sono piegati ai voleri degli Stati Uniti non resterebbe che la protesta dei popoli europei, ma è questa che purtroppo manca.
Le bandiere per la pace non sventolano più. Siamo sull’orlo dell’abisso e non ce ne rendiamo conto. E ora questo attentato potrebbe essere l’ultima goccia che fa traboccare il vaso. Prof. Paolo Becchi