Con il mese di dicembre arrivano le multe per l’obbligo vaccinale anche per gli over 50 che avevano deciso di non fare il siero anti-Covid.
Sono infatti scaduti i termini massimi di 180 giorni, per giustificare il mancato adempimento all’obbligo vaccinale, per motivi sanitari o perché nel frattempo si era contratto la Sars-Cov-2.
Restrizioni dal 1° febbraio: Green pass e sanzioni per over 50 non vaccinati
Sanzioni già arrivate nelle case
Detto, fatto. Diverse persone ci hanno oggi segnalato l’arrivo, presso la propria abitazione, oggi giovedì 1 dicembre, della missiva dell’Agenzia delle Entrate Riscossione con la relativa multa.
Questo avviene dopo l’udienza della Consulta di ieri e la cui sentenza non è stata ancora data.
Nell’ “Avviso di addebito” su carta intestata del ministero della Salute e dell’Agenzia delle Entrate e Riscossione a firma minister della Salute e con data 7/11/2022, si legge “E’ IRROGATA A SUO CARICO, con questo avviso di addebito LA SANZIONE AMMINISTRATIVA PECUNIARIA DI EURO 100,00 da pagare entro 60 giorni dal suo ricevimento secondo le modalità indicate nella sezione “COMUNICAIONE DELL’AGENTE DELLA RISCOSSIONE”.
Questo avviso di addebito costituisce titolo esecutivo e ha valore di intimazione ad adempiere l’obbligo di pagamento…”
In attesa del pronunciamento della Consulta, la richiesta di pagamento
La Consulta di Stato era stata, proprio, chiamata ad esprimersi sulla legittimità dell’obbligo vaccinale introdotto nel 2021 (decreto 44 del 2021).
Ora con l’arrivo dell’avviso di pagamento, l’Agenzia delle Entrate, si porta avanti per l’esecuzione dell’ammenda.
La multa di 100 euro scatta anche per tutte le categorie professionali, tra cui personale sanitario, insegnati e forze dell’ordine, che dall’8 gennaio al 15 giugno 2022 risultavano non vaccinati.
Mentre le Regioni con il più alto numero di over 50 non vaccinati sono il Friuli Venezia Giulia, la Calabria e l’Abruzzo.
Mentre le regioni in cui gli over 50 od operatori sanitari hanno fatto la vaccinazione sono: Puglia, Lazio, Toscana e Molise.
A tale proposito già diverse associazioni e studi legali si sono detti pronti a dare battaglia a tale multa.
Sanzioni. La Lega cerca di congelarle. La Gelmini: auspico “sussulto pro-scienza”
Dal punto di vista politico la Lega sta cercando di far congelare fino al 30 giugno 2023 le multe previste.
In particolare il capogruppo del Carroccio al Senato Massimiliano Romeo e quella in Commissione Giustizia, Erika Stefani, hanno firmato un emendamento ad un decreto legge (quello dei rave party) che prevede la proroga del pagamento delle sanzioni di 100 euro per chi non si è vaccinato fino al 30 giugno 2023.
Un intervento che era stato annunciato dal Governo e doveva essere inserito nel decreto Aiuti Ter. Ma poi era stato rinviato ad un nuovo provvedimento.
Di parere opposto Mariastella Gelmini, vicesegretario e portavoce di Azione che parla di un “pericoloso revisionismo” ed auspica “sussulto pro-scienza” e “il parere negativo del governo”.
La sanzione applicata a 1,9 milioni di italiani
La sanzione da 100 euro, giunta o prossima a giungere nelle case di 1,9 milioni di italiani, e introdotta a inizio del 2022, si applica agli ultracinquantenni che dall’8 gennaio scorso fino al 15 giugno non si erano vaccinati. La Sanzione viene elevata anche a medici e operatori sanitari, lavoratori impiegati in strutture socioassistenziali e sociosanitarie, o ancora al personale della scuola, del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, della polizia locale, degli istituti penitenziari, delle università, delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica e degli istituti tecnici superiori.
Quelli che, alla data del 15 giugno 2022, non avevano iniziato il ciclo vaccinale primario, che non avevano ancora effettuato la seconda dose di completamento del ciclo vaccinale primario, “nel rispetto delle indicazioni e dei termini previsti dal ministero della Salute” dell’allora ministro Speranza, o che non avevano effettuato la dose di richiamo successiva al ciclo vaccinale entro i termini di validità del green pass.
La protesta davanti alla Consulta. All’interno 40 avvocati discutono in merito alla libertà di autodeterminazione
Nella giornata di ieri, mercoledì 30 novembre era stata organizzata una protesta proprio davanti alla Consulta in nome della “libertà di autodeterminazione” in una piazza blindata dalle forze dell’ordine.
All’interno del palazzo c’è stata una maxi udienza, con una quarantina di avvocati che hanno spiegato le motivazioni della loro opposizione all’obbligo della vaccinazione.