E’ una manifestazione che propone una lunga serie di eventi, tutti ad ingresso libero, che ha lo scopo di valorizzare appunto la musica e la cultura di tradizione orale, che proprio qui in Liguria trovano alcune interessanti esperienze che si tramandano da lungo tempo.
Avviata nel mese di settembre, la kermesse che terminerà nel mese di dicembre, sabato 13 ottobre propone alcuni importanti appuntamenti davvero significativi: alle ore 17,00 presso il Palazzo della Meridiana, nel cuore del centro storico, Sergio Berardo leader dei “Lou Dalfin” noto gruppo musicale che rivisita la tradizione occitana in senso moderno, presenta il festival denominato “Uvernada” che si svolgerà a Saluzzo dal 26 al 28 ottobre.
In questa occasione, Berardo insieme ai musicisti Dino Tron e Laura Parodi, con il Gruppo Spontaneo Trallalero daranno vita ad un gemellaggio tra Liguria e Piemonte nel segno della musica e della tradizione ma con un occhio verso il futuro. Quando il sole sarà poi calato, alle ore 21,00 presso Piazza delle Feste in Porto Antico Concerto a ballo Voci di canti, suoni di passi. Il meglio della musica occitana delle Alpi in una serata tutta da ballare.
I “Lou Dalfin” sono: Sergio Berardo (voce, ghironda, organetto, flauti, boha, piva), Dino Tron (fisarmonica, organetto, cornamuse), Riccardo Serra (batteria, percussioni), Carlo Revello (basso), Enrico Gosmar (chitarre), Mario Poletti (mandolino, bouzouki, banjo), Enrica Bruna (flauto).
“Le vie dei canti” è un evento che vanta una lunga storia che ci racconta Laura Parodi, direttrice artistica nonché organizzatrice insieme ad Alessandro Guerrini della manifestazione: “abbiamo iniziato nel 2001, subito dopo il G8, con la voglia di restituire Genova ai genovesi, grazie alla tradizione”. E da questa idea nasce un festival sulla polivocalità, che riunisce i cori delle mondine di Modena ed i portuali di Liverpool. E’ subito un successo. La manifestazione si ripete anno dopo anno creando sempre un crescente interesse.
“-Le vie dei canti- è un libro di Bruce Chatwin che narra di viaggi su di un territorio visto come uno spartito musicale”, continua la musicista genovese, “ed anche noi effettuiamo un viaggio tra mare ed entroterra dove si trovano analogie nelle tradizioni musicali e vocali”.
Quest’anno il filo conduttore del festival è l’amore, che si esprime per le persone ma anche per la propria terra e la tradizione che aiuta a dirigersi verso il futuro. Non solo Liguria ma anche altre regioni italiane portano le loro voci che si uniscono nel canto. E ogni esibizione è anticipata da un reading a tema.
Sabato sarà l’evento numero due di un interessante programma che ci condurrà, grazie alle note musicali ed alle voci, fino al mese di dicembre a scoprire realtà originali ed uniche del variegato panorama artistico contemporaneo. Da ultimo, un ricordo per gli ottant’anni delle leggi razziali, qui ricordate con il font “Elizabeth Antiqua” creato dalla grafica ebrea Elizabeth Friedländer. (Le immagini di Laura Parodi).
Per informazioni: www.leviedeicantifestival.it
Roberto Polleri