Si è chiusa alle 3.06 della scorsa notte la lunga maratona del consiglio regionale della Liguria che, dopo l’ostruzionismo della minoranza, ha portato all’approvazione del disegno di legge per l’istituzione della nuova Agenzia regionale ligure per i rifiuti (Arlir).
Diciotto i voti a favore della maggioranza di centrodestra, otto quelli contrari delle opposizioni, che fin dall’inizio della seduta, ieri mattina poco dopo le dieci, avevano dato vita a un lungo ma infruttuoso ostruzionismo, anche su una pratica precedente, con l’obiettivo di tardare il più possibile il via libera definito all’istituzione del contestato nuovo ente.
La nuova Agenzia dovrà affidare la realizzazione e la gestione degli impianti dei rifiuti urbani previsti dalla pianificazione di settore e applicare il regime di regolazione dei servizi territoriali e degli impianti.
La legge assicura la continuità con la governance esercitata dal Comitato d’ambito, che ha operato dal 2015, ed è confermato l’affidamento a Province e Città Metropolitana dei servizi territoriali.
Sono, inoltre, istituite le Assemblee locali, composte dai sindaci delle aree territoriali, che si esprimeranno con parere vincolante sulla forma di affidamento del servizio e sulle modalità di erogazione e non vincolante sul programma degli interventi elaborato dall’agenzia.
I costi di funzionamento dell’agenzia saranno in parte a carico della Tari.
L’ente sarà guidato inizialmente da un commissario, a partire dal primo luglio: per il 2023 e 2024 è previsto un supporto finanziario a carico del bilancio regionale complessivamente di 962.230 euro per coprire i costi di avviamento. Entro l’inizio del 2024, la giunta avvierà le procedure per la nomina del direttore. Il personale di Arlir è stimato in dieci unità, compreso il direttore, e verrà acquisito, in parte, da Province e Città metropolitana e, in parte, tramite concorsi.
“Questo nuovo strumento – hanno commentato il governatore ligure Giovanni Toti e l’assessore regionale all’Ambiente Giacomo Giampedrone – è essenziale all’interno del vasto programma che mira a dare risposte a lungo termine sull’economia circolare legata alla gestione del ciclo dei rifiuti, elemento fondamentale per il futuro della nostra regione.
L’Agenzia è il braccio operativo che darà concretezza all’ambizioso piano regionale di gestione dei rifiuti approvato a luglio scorso: l’obiettivo è la chiusura del ciclo, per rendere la Liguria autosufficiente e arrivare a una riduzione della Tari”.
I due esponenti della giunta hanno, inoltre, sottolineato che la funzione primaria del nuovo ente sarà “garantire la realizzazione degli impianti per la chiusura del ciclo. L’Agenzia coordinerà tutte le procedure necessarie e si occuperà anche della gestione del sistema di regolazione tariffaria e del controllo sui costi previsto dall’Arera”.
Per Toti e Giampedrone “prosegue così l’impegno di Regione Liguria in un percorso virtuoso avviato con la riforma del sistema del 2015, che ha consentito di passare dal 38,63% di raccolta differenziata a livello regionale del 2015 al 55,70% del 2021, con oltre 130 Comuni liguri che, sempre nel 2021, hanno superato il 65% di raccolta differenziata, contro i 32 del 2015”.
L’affidamento e la gestione dei servizi di raccolta, hanno precisato da Regione Liguria, rimarranno di esclusiva competenza degli enti locali territoriali. La nuova legge prevede la garanzia di partecipazione all’attività di governo del sistema da parte di tutti gli enti interessati, anche tramite le Assemblee locali, composte dai sindaci delle diverse aree territoriali e avranno una funzione di supporto, propositiva e consultiva. Il soggetto incaricato delle decisioni strategiche del ciclo dei rifiuti resta il Comitato d’ambito.