Manca circa un mese a Natale, ma cosa succederà in questa ricorrenza, la prima nell’epoca del Covid? Beh è davvero difficile dirlo.
Sicuramente ci sono dei dati di fatto. Il primo la scadenza dell’ultimo Dpcm che avverrà il 3 dicembre. Probabilmente, un paio di giorni prima verranno fissate nuove disposizioni che dureranno per tutto il periodo delle feste.
Tali disposizioni, saranno “direttamente proporzionali” alla situazione dei contagi e a quella degli ospedali.
E se il ministro della Salute Roberto Speranza ed alcuni componenti del Cts sostengono per che per il momento quello sul Natale è un dibattito “surreale”, alcune disposizioni cominciano a delinearsi.
Ed è stato il premier Giuseppe Conte per primo, qualche giorno fa, a parlarne ponendo sempre davanti ad ogni decisione il ruolo centrale dell’andamento dei dati sul Covid.
“Dobbiamo prepararci – ha detto Conte – ad un Natale più sobrio con veglioni, festeggiamenti, baci ed abbracci che non saranno possibili”… però “pensiamo che sarà possibile scambiarci i doni”, ha aggiunto Conte.
In pratica dalle parole del premier non sarebbe prevista una chiusura totale che darebbe un colpo mortale al turismo e alle attività commerciali che ottengono nel periodo natalizio una buona fetta del fatturato.
Le linee delle nuove misure non sono state ancora decise anche se, probabilmente, verranno mantenute le divisioni delle regioni in fasce.
Probabilmente il nuovo Dpcm investirà, a livello temporale, le festività natalizie e il Capodanno e sarà attivo fino ai primi di gennaio, magari all’Epifania.
Quello che trapela, quindi, è che sarà consentito lo shopping per gli acquisti di Natale, con i negozi che potranno rimanere aperti in una fascia oraria più ampia al fine di evitare assembramenti.
Possibile apertura anche dei centri commerciali nei fine settimana e nei giorni festivi anche se, sicuramente, gli ingressi verranno contingentati.
Possibile apertura serale anche per pub, bar e ristoranti il tutto mantenendo le norme dei precedenti Dpcm.
“Per questo Natale – spiega il sottosegretario alla Salute Sandra Zampa – dobbiamo sforzarci di essere il meno numerosi possibile. Più si allarga la cerchia di persone che non si frequenta abitualmente e maggiore diventa il rischio”… “immagino si possa dire 5-6 persone al massimo, ma è ovvio che non sarà possibile controllarlo”, prosegue Zampa.
Per quanto riguarda il Cenone in casa, quindi, ci saranno raccomandazioni e non divieti difficilmente applicabili con “il consiglio” di non essere più di 5-6 a tavola e solo con conviventi e parenti stretti.
Per gli spostamenti, è probabile che restino interdetti nelle zone rosse e limitati in quelle arancioni, mentre tra regioni sarà consentito il ritorno alla residenza o al domicilio.
La conferma arriva sempre dal sottosegretario Zampa: “In questo momento i dati epidemiologici ci dicono che non ci si può spostare tra Regioni, ma ci aspettiamo che i numeri migliorino e che quindi siano possibili delle deroghe”.
E’ possibile che il coprifuoco che è fissato attualmente alle 22 in tutta Italia, possa essere spostato alle 23 o a mezzanotte, ma per la sera del 24 e per quella dei 31 c’è anche l’ipotesi che possa arrivare fino all’una di notte.
Nessuna deroga verrà invece concessa per eventi in piazza o in altri luoghi d’aggregazione, né per le feste private.
A Capodanno, conclude il sottosegretario Zampa: “Non saranno permessi ritrovi di piazza e feste saranno adeguatamente normati anche quei giorni perché, a differenza di questa estate, non ci saranno deroghe.” L.B.