“Ancora una volta gli annunci si scontrano con la realtà e gli ambulatori territoriali si confermano ad oggi solo ambulatori fantasma. Promessi tutti per metà maggio, in una delle ultime conferenze in cui Giovanni Toti era presente, rimandati entro l’estate dall’assessore regionale alla Sanità Angelo Gratarola, non tutti insieme ma solo qualcuno alla volta, oggi sono i dati a confermare che non ce ne sarà nessuno, né per la fine dell’estate, né a luglio o settembre. Il progetto è fermo al palo e a dirlo sono gli stessi medici di medicina generale con cui era stato firmato l’accordo”.
Lo ha dichiarato oggi il consigliere regionale e segretario ligure del Pd Davide Natale.
“In assenza – ha aggiunto Natale – di una pianificazione degli specialisti da coinvolgere, sugli spazi attrezzati o da attrezzare per fare le radiografie e altri esami diagnostici, senza politiche volte a implementare la telemedicina e il personale per coprire i turni, eravamo stati facili profeti nel dire che quanto annunciato in pompa magna era solo ‘fuffa’.
Un’ulteriore mossa propagandistica senza le fondamenta. L’assessore Gratarola che ora dice che ci vuole tempo per metterli in piedi, è lo stesso che, insieme a Toti, li ha annunciati tutti pronti per metà maggio e di tempo comunque ne hanno avuto, ma in 9 anni non hanno fatto nulla. Il resto, citando una canzone, ‘Sono solo parole’.
La stessa Fimmg con precisione e puntualità conferma che manca tutto. Dimostrazione che la nostra non era una preoccupazione a vuoto o il solito allarmismo, come il centrodestra vorrebbe far credere, ma un alert lanciato alla luce dell’analisi della documentazione e della realtà, che dimostra, palesemente, che quanto previsto non poteva essere organizzato nei tempi annunciati perché richiedeva una serie di atti e azioni che non c’erano e non erano nei programmi di questo centrodestra e della giunta Toti.
La Liguria ha bisogno sicuramente di forti investimenti per potenziare la medicina territoriale, per rafforzare la sinergia tra rete territoriale e specialisti, coinvolgendo Rsa e centri che si occupano di assistenza sanitaria. Ha bisogno di telemedicina, ma per farlo non servono le parole, ma investimenti in personale, tecnologia, attrezzature, strutture, quello che questa Regione non ha mai fatto e che oggi è chiaro a tutti. Anche per questo auspichiamo che ci possa essere al più presto un cambio di passo, a tutela dei cittadini liguri e a garanzia dei loro diritti”.