La polemica sui social
Il presidente di NaturaSì Fabio Brescacin ha annunciato che l’azienda effettuerà gratuitamente i tamponi ai dipendenti che non si vaccineranno.
La reazione mediatica è stata immediata e potente con chi si è detto contento della scelta liberale dell’azienda e chi no. Tra i contrari anche Roberto Burioni che oltre ad attaccare e “scomunicare” l’azienda ha invitato al boicottaggio.
«Se una catena di supermercati liscia il pelo ai no vax deve mettere in conto di perdere i clienti che hanno fatto il proprio dovere di cittadini vaccinandosi. Con me NaturaSì ha chiuso» cinguetta Burioni su Twitter.
Se una catena di supermercati liscia il pelo ai novax deve mettere in conto di perdere i clienti che hanno fatto il proprio dovere di cittadini vaccinandosi.
Con me NaturaSì ha chiuso. pic.twitter.com/ptqBe61MDw— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) September 21, 2021
In pratica la catena dei supermercati bio NaturaSì ha deciso per tutto il personale, che ha deciso di non vaccinarsi contro il coronavirus, di effettuare, a proprie spese, i tamponi necessari ad ottenere il Green pass.
Da parte della maggioranza dei clienti di NaturaSì la risposta è stata positiva.
Ne è testimonianza la valanga di commenti di approvazione sulla pagina Facebook dell’azienda.
Proprio da parte dell’azienda, per voce del suo presidente Fabio Brescacin, la risposta è chiara: “Siamo intenzionati, per garantire il rispetto delle nuove norme sul green pass, a permettere a tutti i lavoratori di svolgere la propria attività in azienda liberamente, contribuendo come Gruppo al costo dei test previsti dalla legge”.
“Non vogliamo entrare nella polemica, prosegue Brescacin. La nostra azienda vuole garantire un aiuto ai nostri collaboratori. Per noi, come azienda del biologico italiano, in armonia con la nostra missione, sono validi tre principi fondamentali: il rispetto della salute delle persone e della Terra; il rispetto della libertà individuale e i diritti e la dignità dei lavoratori.”
La decisione dell’azienda, del resto, è assolutamente legittima e prevista dal decreto legge approvato in Consiglio dei ministri.
“Quella di contribuire al costo del tampone – spiegano dall’azienda – è una scelta di non facile gestione”
Ma “La società tutta sta vivendo una situazione complessivamente molto difficile, con la comparsa del virus, prosegue Brescacin. Vogliamo evitare le lotte e le divisioni che purtroppo il virus ha esasperato nella relazione tra le persone, nel dibattito pubblico e nelle aziende”.
Per questo conclude “Valuteremo congiuntamente con i responsabili dei punti vendita l’attuazione degli strumenti più adeguati a garantire, nella massima sicurezza, l’accesso al lavoro nei negozi NaturaSì, rispettando e tutelando sia le scelte dei lavoratori che quelle dei clienti, appoggiandosi per i test ai centri autorizzati.”