Occhi lucidi. E parole sentite davanti alla vista dei monconi del ponte che fu. Una delegazione della Nazionale ucraina, guidata dal ct Andriy Shevchenko e dai dirigenti della Federazione, ha commemorato le vittime di una tragedia che ha fatto il giro del mondo. Oggi il primo tempo, nelle adiacenze del Ponte Morandi, dopo l’arrivo nel capoluogo. Mercoledì il secondo tempo, per l’amichevole con gli azzurri al Ferraris. “Siamo qui per dire che siamo vicini a Genova. Siamo rimasti molto colpiti da quanto accaduto, è difficile dire qualcosa di sensato. Esprimiamo la vicinanza della Federazione e del popolo ucraino. Nei momenti difficili le persone per bene offrono aiuto a chi soffre. Non esistono frontiere davanti a vicende che toccano nel profondo”.
Il ct ha deposto sulla strada una corona di fiori, lasciando poi nel giro di qualche minuto la zona, per ricongiungersi alla squadra. Accanto a lui il collaboratore Andrea Maldera e il vice Mauro Tassotti. E’ toccato all’ex terzino, componente dello staff tecnico al Milan che gestiva il Pallone d’Oro, ribadire la solidarietà proveniente da una nazione, afflitta dalle conseguenze di un conflitto intestino che ha causato oltre 10mila morti.
“Eravamo in Ucraina quando abbiamo appreso, da telegiornali e internet, del crollo del ponte. Il primo pensiero è che non si possa morire così su un punto autostradale di quelle dimensioni. L’acqua, l’incuria. E’ stata una tragedia immane per Genova e per tutta l’Italia. Ci stringiamo ai genovesi”.