Gli investigatori della Squadra Mobile della questura, con il supporto dei colleghi dei Commissariati di Prè e San Fruttuoso, stamane hanno effettuato nove perquisizioni e sequestri nei confronti dei responsabili di una società attiva nella vendita online di semi di canapa indiana che gestisce anche degli esercizi commerciali in città.
Si tratta di tre negozi, a cui sono stati apposti i sigilli, che hanno sede in via S.Donato e via Fossatello nel Centro storico e in via Paglia a Sestri Ponente. Messa sotto sequestro preventivo anche la sede della società in via delle Grazie.
A Genova risultano tre indagati di 50, 54 e 74 anni, mentre l’operazione nella nostra città si inquadra in una più vasta indagine portata a termine dalla Polizia di Vibo Valentia che ha eseguito complessivamente 18 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di persone ritenute responsabili di appartenere ad un’associazione dedita al narcotraffico gestita da Emanuele Mancuso, figlio di uno dei capi dell’omonima cosca della ‘ndrangheta di Limbadi Pantaleone e noto come “l’ingegnere”.
Al momento, sono otto le persone finite in carcere, nove agli arresti domiciliari e una sottoposta a obbligo di dimora.
Nel corso dell’operazione “Giardini segreti” altre 21 persone sono state indagate, a vario titolo, per associazione per delinquere dedita al narcotraffico e detenzione e spaccio di stupefacenti.
I genovesi, invece, risultano indagati per istigazione alla coltivazione di sostanza stupefacente perché in sostanza avrebbero venduto e spedito online un ingente quantitativo di semi di canapa indiana, poi utilizzati dai narcotrafficanti calabresi, senza effettuare le verifiche obbligatorie per legge.
Sono state sequestrate 26mila piante di canapa tra Nicotera, Joppolo e Capistrano, per un valore sul mercato di circa 20 milioni di euro.
Oltre a comprare i semi di cannabis anche online, la banda dei calabresi avrebbe utilizzato dei droni per controllare la maxi piantagione che avrebbe fruttato una montagna di soldi. Gli investigatori hanno eseguito diverse perquisizioni anche in altre 15 province italiane.
Il sito online hempatia.com oggi risulta oscurato.