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‘Ndrangheta, la Dia confisca beni per 10 milioni ad imprenditore

Genova, la Dia sequestra appartamento e due auto ad imprenditore
Direzione investigativa antimafia (Dia)

Era già stato condannato nel 2020 a 18 anni per associazione di stampo mafioso

La DIA, direzione antimafia di Genova, ha eseguito un provvedimento di confisca di beni nei confronti di un imprenditore originario di Cittanova, in provincia di Reggio Calabria e del proprio coniuge. Si tratta di una confisca da dieci milioni di euro.

La confisca ha interessato l’intero capitale sociale e il patrimonio aziendale di quattro società, di 14 fabbricati e di 41 terreni in provincia di Savona e di Reggio Calabria, conti correnti, beni mobili registrati e posizioni finanziarie, per un valore stimato di circa 10 milioni di euro.

Secondo quanto spiega la DIA il soggetto “è considerato figura apicale della cosca RasoGullace-Albanese, con funzione direttiva e di comando dell’articolazione ‘ndranghetistica in Liguria e in Piemonte, per il mantenimento dei contatti con gli esponenti di spicco di altre articolazioni territoriali della ‘ndrangheta e per la condivisione di interessi imprenditoriali ed il reimpiego di proventi delle attività delittuose”.

I soggetti vennero arrestati nel luglio del 2016 nell’ambito della operazione antimafia denominata “ALCHEMIA” a conclusione delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, Direzione Distrettuale Antimafia, in quanto gravemente indiziati di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione e intestazione fittizia di beni e società.

Secondo il Tribunale di Reggio Calabria i soggetti sono “caratterizzati da una pericolosità sociale qualificata in quanto indiziati di appartenenza ad associazione di tipo mafioso”.

Nel 18 luglio 2020 il Tribunale di Palmi ha anche condannato l’uomo a 18 anni di reclusione, ritenendolo colpevole di associazione a delinquere di stampo mafioso.