Non si arresta la protesta dei portuali genovesi che, insieme ad altri semplici cittadini, stanno manifestando pacificamente contro l’obbligo del Green pass per i lavoratori introdotto dal Governo Draghi.
Anche oggi, davanti ai varchi del Porto di Genova, continuano i presidi dei lavoratori per la quinta giornata consecutiva.
Permane il blocco all’accesso di ponte Etiopia, ma la circolazione tra le banchine resta garantita attraverso gli altri accessi.
Stamane ha ripreso a frenare il flusso dei Tir in transito nello scalo genovese.
L’operatività del porto al momento risulta abbastanza regolare, sia pure con qualche difficoltà dovuta anche ai rallentamenti provocati dall’invito di stamane dei No Green pass ai camionisti di fermarsi per il tempo di un caffè e una brioche “gentilmente offerti”.
In molti si sono fermati, qualche altro camionista ha tirato dritto, altri ancora sono scesi qualche minuto a parlare con i portuali, tra gli applausi generali.
“L’azione dei portuali genovesi e della cittadinanza, non solo genovese, ma di moltissime altre città d’Italia – hanno spiegato i manifestanti – è mirata non tanto a un blocco indiscriminato di tutto il porto, azione che oltre a essere penalmente rilevante sarebbe anche di difficile attuazione, quanto a un rallentamento della circolazione delle merci, che consente di creare un grande disagio e un grande danno economico soprattutto alle grandi aziende commerciali.
Parallelamente si porta avanti un’azione di sensibilizzazione degli autotrasportatori in primis e di tutte le altre categorie.
Il nostro obiettivo non è creare disagi indiscriminati e immotivati alla cittadinanza o agli autotrasportatori, bensì chiedere e ottenere l’abrogazione di quella misura palesemente incostituzionale, che furbescamente hanno deciso di chiamare lasciapassare verde, ma che altro non è che una tessera fascista, che di fatto cancella ogni diritto costituzionalmente garantito, a partire dall’articolo 1.
Se ci tolgono il diritto al lavoro, di fatto, ci stanno togliendo il diritto di vivere, con l’ipocrita aggravante di sostenere di farlo per la salvaguardia della salute pubblica.
Ai genovesi diciamo che noi siamo persone perbene, siamo pacifici e rispettiamo il lavoro degli autotrasportatori e delle Forze dell’ordine.
Non vogliamo alcun tipo di scontro. Vogliamo semplicemente difendere il diritto al lavoro di tutti i cittadini e scongiurare la deriva autoritaria che ha deciso di intraprendere questo Governo”.