“L’Ungheria ha rifiutato il nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia. È una chiara posizione quella presa da Viktor Orbàn nell’Unione Europea. Di fatto ha posto il veto su ulteriori sanzioni”.
Lo ha riferito stamane all’agenzia AdnKronos il prof. genovese Paolo Becchi, ordinario di Filosofia del diritto all’Università di Genova e teorico del sovranismo.
“Il presidente del Consiglio dei ministri ungherese – ha spiegato il prof. Becchi – ha osservato che certe restrizioni potranno essere eventualmente introdotte solo quando tutti i Paesi della Ue saranno pronti.
Orbàn ha anche sottolineato che se la Commissione Europea insisterà su un embargo sul petrolio russo, allora dovrà ‘assumersi la responsabilità dello storico fallimento nel processo di integrazione europea’.
Si tratta di parole sagge, perché un embargo oggi porterebbe al collasso molte economie tra cui in primis la nostra.
Forte del recente successo elettorale in Ungheria, Orbàn lancia un messaggio a tutti gli altri popoli europei.
L’Ue mostra soltanto la sua impotenza se si limita a seguire gli Stati Uniti in una guerra che alla fine può danneggiare proprio se stessa.
Quando sei eletto dal tuo popolo fai anzitutto gli interessi del tuo popolo, quando sei un ex banchiere non eletto da nessuno fai tutto fuorché gli interessi del tuo popolo”.
La presa di posizione segue quella del ‘no’ del prof. genovese all’ invio di armi in Ucraina: “Vogliamo la pace e inviamo armi in Ucraina?”.
Al proposito Becchi rilancia: “Orbàn è l’unico leader europeo, forte, ad aver capito che un coinvolgimento sempre più pressante della Ue in Ucraina sarà a vantaggio degli americani e non degli europei”.