I carabinieri del Nucleo investigativo di Asti oggi hanno riferito di avere catalogato la refurtiva (oro e oggetti preziosi) sequestrata lo scorso 25 febbraio agli appartenenti a un’associazione criminale dedita al riciclaggio, in Svizzera, dei proventi di furti e truffe commessi nel Nord Italia.
Il sequestro era scaturito da una complessa indagine, avviata nel settembre 2021 e conclusasi con l’esecuzione di 9 ordinanze di custodia cautelare, attraverso la quale i carabinieri avevano ricostruito le modalità con cui i membri di un’associazione criminale, in prevalenza nomadi di etnia sinti dimoranti nelle province di Asti, Torino e Pavia, si erano organizzati nel raccogliere dai ricettatori gioielli e pietre preziose, frutto di numerosissimi furti in abitazione, e, dopo averli fusi e trasformati in lingotti, li avevano trasferiti illecitamente in Svizzera in accordo con due indagati residenti in territorio elvetico.
I due, di origine italiana, si erano poi adoperati per la rivendita del metallo prezioso presso fonderie site in quello Stato estero.
L’indagine dell’Arma aveva comportato anche numerosi servizi di osservazione transfrontaliera in Svizzera, insieme ai colleghi della Polizia Cantonale del Ticino, sotto il coordinamento del Servizio di cooperazione internazionale di polizia, a seguito dei quali si era riusciti a ricostruire il percorso dell’oro rubato (anche in territorio elevetico).
Durante i cinque mesi dell’indagine è stato possibile documentare un gran numero di trasporti in Svizzera di oro, per un peso complessivo di circa 100 chili, corrispondente a un valore di cinque milioni di euro.
Nella fase di esecuzione delle misure di custodia cautelare i carabinieri avevano trovato un milione di euro in contanti, 15 pistole provento di furto e circa 3.000 proiettili di vario calibro, oltre a 37 chili di oro tra gioielli, monete e lingotti.
Tutta la refurtiva è stata censita e catalogata. Le relative fotografie sono state pubblicate sulla banca dati degli oggetti rinvenuti.
Per poter visionare le fotografie è necessario collegarsi al sito www.carabinieri.it, cliccare su “IN VOSTRO AIUTO”, successivamente selezionare dal menu “SERVIZI” la dicitura “BANCHE DATI” e cliccare su “OGGETTI RINVENUTI” (http://www.carabinieri.it/in-vostro-aiuto/servizi/banche-dati/oggetti-rinvenuti).
Cliccando sulle singole fotografie, suddivise per categorie, sarà possibile visionarle nel dettaglio. Le modalità con cui poter contattare il Nucleo investigativo per l’eventuale riconoscimento degli oggetti sono riportate nella didascalia posta accanto a ogni singola fotografia.