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Notte di tensione nel carcere di Valle Armea: tunisini inscenano protesta

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Carcere Valle Armea a Sanremo (foto di repertorio)

Ancora una notte di alta tensione a Sanremo, dove alcuni detenuti del carcere di Valle Armea hanno inscenato una folle ed assurda protesta.

Ricostruisce gli eventi Michele Lorenzo, segretario per la Liguria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe: “Questa notte tre detenuti tunisini si sono resi protagonisti di una folle protesta che ha creato scompiglio nel carcere di Valle Armea. Ben 30 agenti, coordinati dal Funzionario di Polizia Penitenziaria temporaneamente a guida del Reparto del carcere e prontamente giunto nella struttura, sono stati allertati questa notte all’una, pronti a intervenire nel caso nel caso di più gravi conseguenze. La protesta si è concretizzata con il lancio di bombolette incendiare dei corridoi della III Sezione, la rottura di suppellettili delle celle e televisori: praticamente uno scompiglio generale.

La situazione di estrema tensione, che stava determinando la reazione degli altri detenuti infastiditi dal caos notturno, è proseguita anche quando i tre sono stati separati e fatti uscire dalle celle.

Uno dei tre, tra l’altro, si era già reso protagonista nel recente passato di altri comportamenti violenti tesi ad alterare l’ordine e la sicurezza interna.

Sembra tra l’altro che i tre fossero ubriachi e comunque sono stati trasferiti in mattinata, ma è evidente che a Sanremo – che è sempre più al centro delle cronache per le intemperanze di alcuni detenuti ristretti a Valle Armea – ha bisogno di una diversa impostazione detentiva, vecchia e fallimentare, che rimoduli la gestione interna dei detenuti a partire dalla revisione degli oggetti che i detenuti tengono in cella. Valle Armea è un carcere complesso e ha la necessità di un direttore e di un comandante titolati, fissi e presenti in pianta stabile, oltre ad un organico di polizia penitenziaria sufficiente a garantire la sicurezza dell’istituto. Ricordo a me stesso che il ministro Bonafede, più volte interpellato, non ha mai dato un segnale di attenzione ai problemi penitenziari della Liguria, tanto più che anche la direzione del Provveditorato penitenziario interregionale di Piemonte-Liguria-Valle d’Aosta è vacante…..”.

Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, esprime solidarietà ai poliziotti di Valle Armea e denuncia: “Quel che è accaduto stanotte a Sanremo è grave e merita risposte urgenti e certe, a cominciare dall’avere a Valle Armea un direttore ed un Comandante di Reparto della Polizia Penitenziaria stabilmente presenti, non temporaneamente sì da lasciare la gestione dell’Istituto a Ispettori e/o altri Sottufficiali che non hanno e non devono avere responsabilità in tal senso. Risse, rivolte, aggressioniaccadono nel carcere di Sanremo con una sconcertante periodicità e le responsabilità sono anche di chi, negli anni, ha sempre negato l’evidenza della tensione tra le sbarre di Valle Armea, minimizzando i gravi fatti che sono via via accaduti. E la cosa grave è che questi gravi eventi critici si sono concretizzati proprio quando sempre più carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario ‘aperto’, ossia con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le Sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria”.

Capece e Lorenzo sollecitano il Capo dell’Amministrazione Penitenziaria Francesco Basentini a intervenire: “Le violente intemperanze dei tre detenuti questa notte nel carcere di Sanremo sono l’ennesimo grave e inqualificabile evento critico che accade in un carcere ligure. Alla Polizia Penitenziaria di Valle Armea va la nostra vicinanza e solidarietà nonché un ringraziamento particolare per l’intervento che ha permesso di bloccare i detenuti violenti e di non far precipitare una situazione già molto tesa. La situazione nelle nostre carceri, a Valle Armea ed in tutta la Liguria, resta allarmante. Ma è evidente a tutti che è necessario intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziari, sfollando fuori Regione i detenuti che commettono questi gravi atti violenti e ripianando le carenze organiche dei Reparti di Polizia Penitenziaria della Liguria e di Sanremo in particolare”.