Con la procedura di consultazione avviata dal Dipartimento del Commercio degli Usa, ieri è scaduto l’ultimatum sui nuovi dazi da applicare a cibi base della dieta mediterranea
Con questa procedura degli Stati Uniti, verrebbero colpiti anche il vino e l’olio Made in Liguria, eccellenze sempre più apprezzate fuori dai confini europei.
È quanto riporta Coldiretti Liguria, nello specificare che è fondamentale, anche per l’export ligure, scongiurare uno scenario del genere, contro cui Coldiretti ha ribadito più volte l’urgenza di un intervento da parte del Governo e della Commissione europea. E proprio ai Commissari UE all’Agricoltura Janusz Wojciechowski e al Commercio Phil Hogan si è rivolto in una lettera il Presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini, in vista della missione a Washington DC. Con la nuova black list Trump minaccia di aumentare i dazi fino al 100% in valore e di estenderli a prodotti simbolo del Made in Italy, andando a colpire i 2/3 del valore dell’export del Made in Italy agroalimentare in Usa, che è risultato pari al 4,5 miliardi in crescita del 13% nei primi nove mesi del 2019, secondo l’analisi della Coldiretti. Dall’aumento dei dazi dello scorso ottobre si erano salvati vino e olio di oliva, che invece sembrano essere nel mirino della nuova tassazione: se entrassero in vigore, oltre a subire un danno diretto le imprese che commercializzano con gli USA, per gli stessi consumatori americani sarebbe più costoso garantirsi cibi di alta qualità importanti per la salute come dimostra, l’iscrizione della dieta mediterranea nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco il 16 novembre 2010.
“Il vino e l’olio Made in Liguria – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – grazie agli alti standard qualitativi, sono due grandi eccellenze molto apprezzate all’estero, mercato sul quale le nostre imprese stanno sempre di più investendo per accrescere la notorietà delle produzioni e della nostra terra. Il braccio di ferro USA-Unione europea si riferisce alla disputa nel settore aereonautico che coinvolge l’americana Boeing e l’europea Airbus, progetto che tra l’altro non coinvolge neppure il nostro Paese, ed è ora paradossale che l’Italia e le eccellenze della nostra regione come olio e vino si ritrovino nel mirino dei nuovi dazi USA con pesanti ipoteche sull’export del nostro agroalimentare. Purtroppo questa non è la prima volta che gli agricoltori subiscono penalizzazioni da dispute geopolitiche che non sono direttamente connesse con la loro attività e non dobbiamo permettere che alla fine dei conti siano di nuovo loro a pagare. La Coldiretti apprezza gli sforzi messi in campo per cercare di bloccare la disputa commerciale con l’Amministrazione USA, che speriamo possano avere esito positivo, ma è comunque necessario sottolineare la necessità che la Commissione europea agisca il più rapidamente possibile, al fine di evitare ulteriori escalation delle misure di ritorsione che gli USA stanno minacciando di applicare”