Oggi, con il primo intervento di chirurgia vascolare, si è iniziata l’attività del nuovo blocco operatorio al Policlinico San Martino di Genova.
Si tratta di 10 moderne sale operatorie di cui una dedicata alla chirurgia robotica, attività rilevante ed innovativa che coinvolge già la chirurgia generale e coinvolgerà anche altre chirurgie specialistiche, ed un’altra ibrida, dotata cioè di un moderno angiografo e strumentazioni che consentono interventi condotti con tecnica endovascolare e sotto controllo radiologico, ma anche con tecnica open o mista quando questo fosse necessario.
Il costo complessivo della struttura è stato di 21 milioni di euro.
“Con l’avvio dell’attività chirurgica nelle nuove sale operatorie – ha spiegato la vicepresidente e assessora regionale alla Sanità Sonia Viale – è un segnale importante e positivo nella direzione di una costante e progressiva ripartenza, per un graduale ritorno alla normalità.
È un impegno mantenuto di cui sono orgogliosa.
Voglio ringraziare tutti i professionisti che, appena conclusi i lavori, si sono messi a disposizione trasformando alcune aree di questo nuovo blocco operatorio in posti letto di terapia intensiva, fondamentali per salvare vite nel fronteggiare l’emergenza che abbiamo vissuto.
L’avvio dell’attività chirurgica è un segnale anche per il futuro, per poter affrontare al meglio le sfide che verranno”.
“La realizzazione della nuova struttura – hanno aggiunto dal San Martino – si era iniziata nel luglio 2015 con il bando di gara, ha duramente impegnato la direzione ed i tecnici del Policlinico genovese.
Nel 2017 l’inatteso fallimento dell’azienda capofila della associazione di impresa responsabile della realizzazione dell’opera, una palazzina di 2 piani sul retro del Monoblocco accanto all’edificio dei nuovi laboratori ormai noto come “fagiolone”, aveva creato serie difficoltà tanto da mettere in dubbio l’intera realizzazione che doveva essere inderogabilmente completata entro il 31 dicembre 2019 pena la perdita dei finanziamenti.
La determinazione della dirigenza dell’ufficio tecnico unita al costante e continuo supporto degli uffici regionali hanno permesso di ricostituire rapidamente il gruppo di imprese per la realizzazione assegnando l’incarico di capofila alla ditta seconda classificata alla gara d’appalto, il Consorzio genovese CMCI.
Da quel momento i lavori sono proseguiti speditamente e con estrema efficienza, tanto che grazie alle economie di scala realizzate in corso d’opera è stato possibile attrezzare completamente anche la sala ibrida la cui realizzazione era prevista solo successivamente.
Completati i lavori, l’avvio delle attività è stato di necessità rinviato per l’insorgenza dell’emergenza Covid-19 anche se alcune porzioni, l’area di preanestesia e risveglio e quelle dedicate alla nuova terapia intensiva, sono state attrezzate per incrementare i letti di rianimazione per i pazienti Covid-19.
Il nuovo blocco consta di 10 sale operatorie totalmente nuove ed attrezzate cui si aggiungeranno altre 4 sale del vecchio blocco operatorio che sono andate incontro ad un processo di upgrading con connessione in rete con le altre sale e possibilità di richiamo dati e integrazione delle immagini”.