Quarto nido confermato dopo Laigueglia, Arma di Taggia e Alassio
Nella notte di venerdì 2 agosto, intorno alle 23.30, è stata notata sulla spiaggia di Finale Ligure, presso i Bagni Boncardo, una tartaruga caretta caretta che stava ultimando la fase di deposizione delle uova. Proprio in una spiaggia finalese si era registrata la prima nidificazione in Liguria nel 2021, quando erano state individuate tre piccole tartarughe marine.
Anche per quest’ultima deposizione è stata allertata la Guardia Costiera, che ha a sua volta chiamato gli esperti del Gruppo Ligure Tartarughe Marine (GLIT), avviando la procedura con la delimitazione dell’area intorno al nido.
Il GLIT – ne fanno parte Acquario di Genova, coordinatore, Arpal, Università di Genova e Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta – ha raccolto tutte le informazioni, coordinato l’intervento ed effettuato il sopralluogo per la ricerca del nido, che è stato trovato nella zona indicata a circa 8 metri dalla battigia. Insieme al GLIT ha partecipato l’Associazione Menkab, operante sul territorio, e la Guardia Costiera.
Il Video
Il GLIT coordinerà le attività tecnico-scientifiche da svolgere sul territorio, raccogliendo i dati necessari e coinvolgendo il Comune, i gestori dei bagni e l’Associazione Menkab. Dopo circa 45 giorni si inizierà a ipotizzare la previsione della schiusa e a preparare il materiale per il corridoio fino alla battigia, la gestione delle luci e il presidio costante.
Nella fase di emersione, solitamente nelle ore notturne, i volontari autorizzati sorveglieranno il percorso, misurando e contando le tartarughe. Il GLIT definirà la data di apertura del nido e coordinerà il prelievo dei dati utili a scopo tecnico-scientifico.
Continua il monitoraggio sui tre nidi di Arma di Taggia, Laigueglia e Alassio. In parallelo, prosegue anche l’opera di divulgazione e informazione di cittadini e turisti attraverso un calendario di appuntamenti.
Negli infopoint allestiti presso le spiagge di nidificazione, i divulgatori ambientali di Delfini del Ponente stanno conducendo un’attività di sensibilizzazione per fornire a chi è interessato tutte le informazioni sulla specie, sul nido e sul vademecum dei corretti comportamenti da seguire in caso di nidificazione.
L’attività si è svolta questa mattina ad Arma di Taggia e ad Alassio. A Laigueglia è prevista giovedì 8 agosto in orario 8.30-9.30 e venerdì 9 agosto dalle 17 alle 19.
Sempre a Laigueglia, il 7 agosto si svolgerà una serata divulgativa aperta a tutti per informare sulla biologia delle tartarughe marine della specie caretta caretta, raccontare come si è svolto l’evento di nidificazione presso la spiaggia dello stabilimento “Diana” e condividere le procedure di gestione di questi eventi, con particolare riferimento a quello che ogni cittadino può fare per contribuire al buon andamento di un nido. L’appuntamento, realizzato con il Comune di Laigueglia e i biologi dell’Associazione Delfini del Ponente APS, si terrà alle ore 21.30 sulla Terrazza Giuliano, ed è a partecipazione libera.
Si ricorda che le tartarughe escono dal mare sulle spiagge esclusivamente per deporre le uova. Se si incontra una tartaruga sulla spiaggia, quindi, bisogna osservarla senza assolutamente disturbarla e seguire il vademecum predisposto dal GLIT.
Vademecum nel dettaglio
In caso di avvistamento delle tracce di tartaruga sulla spiaggia, di ritrovamento di un esemplare di tartaruga appena nato o di un nido, ecco la procedura individuata dagli esperti per un’ottimale gestione dell’evento.
- Chiamare il “Numero Blu” 1530 della Guardia Costiera (chiamata gratuita disponibile h24) per segnalare la scoperta di un nido o il ritrovamento degli esemplari.
- Fotografare o riprendere il sito, le tracce e, se c’è, la tartaruga, senza flash e mai frontalmente, in silenzio per non spaventarla ed interrompere la nidificazione. Non toccare per alcun motivo, né la tartaruga adulta, né i piccoli.
- Avvisare il proprietario o concessionario dell’area.
- Individuare il perimetro dello scavo, delimitare provvisoriamente un’area di sicurezza idonea di almeno 3 metri (senza infilare bastoni o altro nella sabbia per non danneggiare le uova) ed aspettare le indicazioni date da personale qualificato per ulteriori azioni.
- Non pulire la zona con alcun mezzo, per non cancellare le tracce.