Interventi di ammodernamento degli impianti e una nuova stagione di prosa con laboratori teatrali con ragazzi degli istituti superiori cittadini
“Obiettivo Creatività” è il nome del progetto di Lunaria Teatro, sostenuto dal Comune di Chiavari e dalla Compagnia di San Paolo, vincitore del bando Luoghi della Cultura 2019, per la valorizzazione dell’Auditorium San Francesco dove, a partire dalla fine di gennaio e fino al prossimo mese di maggio, l’associazione culturale, fondata e diretta da Daniela Ardini e Giorgio Panni, metterà in scena sei diversi spettacoli di prosa – spaziando tra commedia, dramma, memoria e teatro-canzone – e terrà diversi laboratori teatrali con i ragazzi di tre istituti superiori della città.
«Un ringraziamento va alla Compagnia di San Paolo, che ha contribuito al rafforzamento del valore identitario che il patrimonio culturale riveste per la nostra comunità cittadina. Giorno dopo giorno l’Auditorium San Francesco diventa il punto di riferimento per la città in tema di arte, musica e teatro. È il luogo degli incontri, delle conferenze e delle manifestazioni di creatività – sottolinea Silvia Stanig, vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Chiavari – Il progetto che l’Assessorato alla Cultura del Comune di Chiavari ha proposto, in accordo con Lunaria Teatro, prevede una vera e propria stagione con un cartellone davvero molto interessante. Sarà necessario intervenire per ammodernare l’impianto audio e l’illuminotecnica (mediante l’oscuramento della luce naturale e il posizionamento di un sistema mobile di luci sul palco), oltre allo spostamento dei passamano delle scalette del palcoscenico e alla realizzazione di quinte mobili per rendere la fruizione sempre più performante. Obiettivo comune è sicuramente quello di valorizzare l’Auditorium come luogo di cultura e di promuovere tutte le attività che si svolgono al suo interno, per richiamare nella nostra città un pubblico capace di divertirsi e apprezzare momenti artistici all’interno di un monumento che ancora porta il profumo della storia di Chiavari».
«L’Auditorium San Francesco – riflette Daniela Ardini, direttrice artistica di Lunaria Teatro – è una struttura di straordinaria bellezza, restaurato alcuni anni fa con grande impegno dal Comune e dalla Soprintendenza per dotare la città di Chiavari di quello spazio polivalente che oggi, dopo la chiusura del Teatro Cantero, è più che mai necessario. Il progetto “Obiettivo Creatività” si articola su più fronti: l’organizzazione di una rassegna teatrale con spettacoli a tema civile e sociale; la programmazione di laboratori con le scuole dedicati alla storia dell’Auditorium, alcune migliorie strutturali che permetteranno una migliore visione e acustica; e infine una comunicazione dedicata agli eventi programmati all’interno di questa bellissima struttura. Grazie alla Compagnia di San Paolo e al Comune di Chiavari ci proponiamo di far diventare l’Auditorium un centro propulsivo della creatività, in grado di intercettare il pubblico dei giovani, dei residenti e dei turisti che, sempre di più, apprezzano la città di Chiavari e non solo nel periodo delle vacanze estive».
Primo appuntamento, a ingresso gratuito, già mercoledì 29 gennaio alle ore 11 con “La guerra non mia”: Lodovico Portesine, alpino classe 1918, ripercorre le drammatiche vicende della Seconda guerra mondiale, in un filo diretto con la storia che, in occasione della Giornata della Memoria intende rivolgersi, innanzitutto, ai ragazzi delle scuole. Presente sul palcoscenico a dispetto dei 101 anni compiuti, Portesine racconta, attraverso le sue stesse parole interpretate dal figlio attore Paolo, le vicissitudini da lui patite in prima persona, inizialmente in Albania e quindi nella disastrosa campagna di Russia, fino alla prigionia in Siberia.
Dagli orrori di una guerra lontana a quelli, vividi, di chi ancora oggi è costretto a mettersi in viaggio per sfuggire dalla violenza e dalla povertà, anche a costo di rischiare la propria vita affrontando le insidie del deserto e del mare aperto: è la storia raccontata da Davide Enia nel libro edito da Sellerio “Appunti per un naufragio” e portata in scena dallo stesso autore ne “L’abisso”, in scena martedì 4 febbraio alle ore 21. Frutto della co-produzione tra Teatro di Roma-Teatro Nazionale, Teatro Biondo di Palermo e Accademia Perduta-Romagna Teatri, nel 2019 lo spettacolo ha vinto il premio “Hystrio Twister” ed è valso ad Enia il premio “Le maschere del teatro” per il miglior interprete di monologo.
Il terzo appuntamento, quello di domenica 8 marzo alle ore 21, rimanda ancora all’altra sponda del Mediterraneo: “Creatura di sabbia” è infatti un adattamento dell’omonimo romanzo di Tahar Ben Jelloun e di un’altra opera dello scrittore marocchino, “Notte fatale”, trasposti sul palcoscenico da Daniela Ardini e da Raffaella Azim, che ne è anche la principale interprete: protagonista di entrambi i racconti è una fanciulla, Zahar, costretta a vivere in un corpo non suo, quello di Mohamed, essendo stata cresciuta come un uomo dal padre, desideroso di avere un discendente maschio dopo la nascita di sette figlie femmine.
Figure femminili protagoniste anche nello spettacolo di sabato 4 aprile alle 21, con Carola Stagnaro a restituire la voce alle “Donne di Spoon River”: letture e musiche dalla celebre “Antologia” di Edgar Lee Masters, ritratti vibranti e fulminei accompagnati dalle note di “Non al denaro, non all’amore, né al cielo” di Fabrizio De André messe in musica dalla chitarrista Michela Centanaro e dal suo ensemble, composto da Giacomo D’Alessandro (chitarra, voce), Rocco Mennella (chitarra, voce), Guglielmo Cassinelli (mandolino, bouzuki) e Maria Giulia Mensa (voce).
Giovedì 23 aprile alle 21, l’Auditorium San Francesco ospita invece la messa in scena di “Kohlhaas”, dall’omonimo racconto di Heinrich von Kleist: la storia si ispira ad un reale fatto di cronaca avvenuto nella Germania del 1500, un sopruso perpetrato da un signorotto locale ai danni di un commerciante di cavalli che, non risolto attraverso le vie del diritto, genera una spirale di violenze sempre più incontrollabili, ma sempre in nome di un ideale di giustizia naturale e terrena, fino a che il conflitto generatore dell’intera vicenda non si risolve tragicamente lasciando intorno alla figura del protagonista una ambigua aura di possibile eroe del suo tempo. Protagonista sulla scena è Marco Baliani, co-autore della sceneggiatura insieme a Remo Rostagno; la regia di Maria Maglietta, produzione di Trickster Teatro.
L’ultimo appuntamento della rassegna è invece tutto da ridire, all’insegna della migliore tradizione yiddish: “Oh mio Dio!”, in scena a Chiavari sabato 16 maggio alle ore 21, è l’opera che ha reso celebre nel mondo la drammaturga israeliana Anat Gov, una commedia divertente e profonda, che ha per protagonisti due beniamini del pubblico: il “grande vecchio” del teatro italiano, Piero Nuti, interpreta Dio in persona, un dio malato e depresso, che si rivolge alla psicologa Ella, una brillantissima Miriam Mesturino.
A conclusione di questa prima edizione di “Obiettivo creatività”, mercoledì 27 maggio, una giornata di restituzione dei laboratori teatrali sulla storia dell’Auditorium condotti da Lunaria con i ragazzi dell’istituto tecnico statale “In memoria dei morti per la patria”, dell’istituto “Giovanni Caboto” e del liceo artistico “Emanuele Luzzati”, che hanno rielaborato le vicende del San Francesco le opere di Elena Bono e Vico Faggi incentrate, rispettivamente, su Andrea D’Oria e Gian Luigi Fieschi.