“La ‘signora’ sindacalista della Cgil, che mi vuole morto (e ha nascosto il suo tweet delirante) si è comunque meritata una querela”.
Lo ha dichiarato stasera su fb il ministro dell’Interno Matteo Salvini in riferimento alle inquietanti dichiarazioni a firma della sindacalista Cgil Isabella Zani pubblicate ieri su Twitter: “Non voglio che si dimetta. Non voglio che perda l’incarico. Non voglio che finisca in galera. Io lo voglio morto”.
Non è la prima volta che il ministro Salvini è vittima dell’odio sui social network. C’è chi lo ha dipinto a testa in giù, c’è chi gli ha augurato una brutta fine in altro modo. Per non parlare di indicibili offese, insulti e varie minacce. Stavolta, però, il leader leghista ha deciso di querelare.
Ieri il numero uno del Viminale aveva riferito: “La ‘signora’ Zani, fondatrice del sindacato traduttori editoriali nella Cgil, scrive che mi vuole ‘morto’. Chiamate un medico per questa tizia! E poi il cattivo sarei io”.
Il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli, ha già chiesto al neo segretario generale della Cgil Maurizio Landini di “espellere subito dal suo sindacato questa ‘signora’ che risulta essere una loro scritta”.
Tuttavia, al momento, non si sono ancora registrate prese di posizione da parte di esponenti della sinistra, dei vari buonisti e degli avversari della Lega.
Non ha pubblicato una parola su fb neppure il direttore di La7 Enrico Mentana, che invece per il caso del sindaco di Pontinvrea Matteo Camiciottoli (Lega) sul social network aveva espresso “vergogna” e si era schierato dalla parte dell’ex presidente della Camera e attuale deputata di Leu Laura Boldrini.