Si celebra oggi in tutto il mondo la giornata della migrazione dei pesci, un evento importante per l’ambiente ma ancora poco conosciuto e trascurato (talvolta deriso) soprattutto da parte delle istituzioni che gestiscono i fiumi ed i torrenti.
Dighe, briglie ed opere fluviali in genere, sbarrano i corsi d’acqua ed impediscono ai pesci migratori di risalire ai luoghi dove sono nati per riprodursi (spesso morendo poco dopo, come è il caso dei salmoni del nordeuropa) e dare continuità alla specie.
E’ quindi un è un evento globale di un giorno per creare consapevolezza sull’importanza dei fiumi aperti e dei pesci migratori e promuovere la costruzione di “scale di risalita” che permettano il passaggio dei pesci.
Si tratta di opere molto importanti per la difesa della biodiversità, che la Protezione Animali savonese è riuscita negli anni scorsi a far rendere obbligatorie in Liguria e che, nell’ultima revisione delle norme sulla pesca nelle acque interne sono state confermate (Legge regionale 8/2014, art. 18, comma 4: “gli interventi sul corso d’acqua che possano ridurre in maniera temporanea o permanente la continuità del medesimo prevedono la realizzazione di accorgimenti per il passaggio dei pesci”).
In alcune regioni italiane lo World Fish Migration Day viene svolto con visite delle scolaresche ad alcune delle poche scale di rimonta finora realizzate.
In Liguria invece l’evento è ancora trascurato; i pesci d’acqua dolce sono infatti considerati solo ‘materiale’ ittico a disposizione ed uso dei pescatori cosiddetti ‘ricreativi’, cioè coloro che, credendo corretto il loro contatto con la natura, si siedono lungo un torrente o un lago e lanciano l’amo per catturare una povera bestia che morirà poi asfissiata in un secchio con due dita d’acqua.
E per procurare loro prede, spesso a pagamento, vengono immessi ogni anno tonnellate di avannotti o giovani pesci d’allevamento, che stanno soppiantando la preziosa fauna ittica originaria.