Oggi il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricordato le vittime dell’Olocausto italiano e delle foibe, massacrati tra il 1943 e il 1945 (a guerra ormai finita) dai partigiani titini.
Circa 20mila italiani furono uccisi solo per ragioni etniche e oltre 300mila connazionali furono costretti a lasciare le loro terre dagli sgherri del “macellaio” Tito.
“Non si trattò – ha dichiarato il presidente Mattarella – come qualche storico negazionista o riduzionista ha provato a insinuare, di una ritorsione contro i torti del fascismo. Perché tra le vittime italiane di un odio, comunque intollerabile, che era insieme ideologico, etnico e sociale, vi furono molte persone che nulla avevano a che fare con i fascisti e le loro persecuzioni”.
Il presidente della Repubblica, quindi, ha parlato dei massacri e dell’esodo che coinvolse gli istriani-giuliano-dalmati “semplicemente perché italiani”.
La commemorazione romana del Giorno del Ricordo (che si celebra ufficialmente domani) oggi è stata seguita da quelle di altre manifestazioni in tante altre città d’Italia.
Il Comune di Genova stamane ha celebrato a Staglieno il Giorno del Ricordo, con una commemorazione alla quale ha partecipato il vicesindaco Stefano Balleari e i rappresentanti degli esuli italiani.
In Val Bisagno i militanti di CasaPound, Forza Nuova e Azione Frontale si sono riuniti presso la targa dedicata alle vittime delle foibe e dell’esodo italiano ai Giardini Cavagnaro. Inoltre, hanno affisso uno striscione: “Foibe io non scordo”.