“Il Giorno del Ricordo è un giorno di unità, non è una giornata degli uni o degli altri, ma di tutto il paese e gli italiani sono chiamati a fare memoria di una tragedia che ha colpito tutti”.
Lo ha dichiarato stamane, nel corso della seduta solenne del consiglio regionale della Liguria, lo storico Raoul Pupo, tra gli studiosi del genocidio degli italiani e dell’esodo istriano-giuliano-dalmata con i massacri delle foibe ad opera dei partigiani del “macellaio” Tito.
Circa 12mila persone, tra cui donne, bambini e preti, furono massacrati e gettati nelle foibe soltanto perché italiani. Altri 350mila italiani furono costretti a lasciare le loro case e ogni tipo di proprietà per fuggire a Trieste e in altre città non occupate dai partigiani titini.
Pupo ha tenuto in aula l’orazione per il Giorno del Ricordo in memoria delle vittime italiane del genocidio avvenuto in Istria, Fiume e Dalmazia, durante e dopo la fine della II Guerra Mondiale.
Alla cerimonia sull’Olocausto italiano erano presenti, tra gli altri, il presidente della Regione Giovanni Toti, il sindaco di Genova Marco Bucci e il prefetto di Genova Cinzia Torraco, con tutti i consiglieri regionali e il Procuratore della Repubblica Nicola Piacente.
“C’è una parte di storia – ha spiegato Pupo – che non è molto conosciuta ma che è importante perché ha riguardato una consistente fetta della popolazione. Questo ricordo va conservato.
Il secondo messaggio è che ci sono storie complicate alle frontiere, come vediamo nella crisi ucraina, dove sono avvenuti esattamente gli stessi fenomeni.
Poi c’è la riconciliazione, che è stata faticosissima. Dopo decenni, nel 2020, c’è stato un gesto simbolico molto forte con i presidenti delle repubbliche d’Italia e Slovenia che si sono incontrati a Basovizza. I processi di riconciliazione sono possibili”.
Al termine della seduta sono stati premiati gli studenti che hanno vinto la XXII edizione del concorso del Consiglio regionale “Il sacrificio degli italiani della Venezia Giulia e Dalmazia: mantenere la memoria, rispettare la verità, impegnarsi per garantire i diritti dei popoli”.
“È una soddisfazione vedere come gli studenti hanno lavorato su fatti così importanti – ha ricordato il presidente del consiglio regionale Gianmarco Medusei (Lega) – sui quali la storia ha calato un velo. Tra questi la sofferenza degli italiani che hanno dovuto abbandonare le loro terre. La Liguria accolse migliaia di profughi ma tante persone furono perseguitate e uccise dal regime di Tito. Il presidente Francesco Cossiga si inginocchiò sulla foiba di Basovizza e da quel momento ci fu un credendo di consapevolezza. Oggi siamo a ricordare affinché non si ripetano gli orrori della storia e le persecuzioni che hanno subito gli italiani”.