A Celle, domenica 1° Dicembre alle ore 11,00, l’inaugurazione dell’esposizione “Omaggio a Guglielmo Bozzano”.
Un omaggio che il Comune di Celle vuole tributare al pittore varazzino (1913-1999), nel ventennale della scomparsa,con un’esposizione di sette suoi quadri, prestati dalla Fondazione Bozzano-Giorgis di Varazze, che ha collaborato all’iniziativa, e con una collettiva di artisti cellesi ed amici di Celle. E’ attesa la presenza, oltre che del Sindaco di Celle, Caterina Mordeglia, del Sindaco di Varazze, Alessandro Bozzano. Nel corso dell’evento la signora Valerie Braun Malerba farà dono al Comune di Celle di un quadro della prima maniera di Raffaele Arecco (1916-1998), appartenente alla famiglia della madre, imparentata con Arecco.
L’esposizione rimarrà aperta al pubblico sino al 5 dicembre.
Orari visita: tutti i giorni dalle 16.30 alle 18.30, Mercoledì anche dalle 10 alle 12.
Sala Consiliare del Comune di Celle Ligure – Via Boagno
Note sull’Artista:
Guglielmo Bozzano, nato a Varazze nel 1913, compie un breve apprendistato presso la manifattura albisolese “M.A.S.” di Dario Ravano.
Già insegnante al Liceo Artistico Niccolò Barbino di Genova e Accademico di merito all’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova abbandona la ceramica per alcuni anni per poi riprenderla, nel secondo dopoguerra, convinto da Giovanbattista De Salvo e, tra la fine degli anni 1940 e i primissimi 1950, lavora come modellatore e decoratore presso la manifattura albisolese “Alba Docilia”, di proprietà del ceramista Giovanni Adolfo Rossello.
Successivamente, nel 1951, inizia una proficua collaborazione con la fabbrica di ceramiche artistiche “M.G.A.”, in Albissola Marina, di proprietà della famiglia Mazzotti.
Nel 1953 partecipa alla Fiera Annuale di Vicenza risultando tra gli artisti premiati.
Nel 1954 tiene una personale alla Galleria S. Andrea di Savona.
Nel 1961 partecipa al III° Festival Albisolese della Ceramica tenutosi a Villa Gavotti.
Negli anni Sessanta collabora saltuariamente con la manifattura “Grosso Ceramiche” di Albisola Capo.
Nel decennio successivo realizza alcuni lavori presso la manifattura “Soravia” di Albisola.
Pittore di cultura europea e di intensa ispirazione nel 1966 presenta, alla mostra “Omaggio a N. S. di Misericordia”, organizzata da Bartolomeo Tortarolo a Savona, un piatto dipinto dal titolo “Apparizione della Madonna di Misericordia al Beato Botta”.
Negli anni 1970 cuoce alcuni suoi lavori presso la manifattura ceramica albisolese “San Giorgio” di Giovanni Poggi e d Eliseo Salino.
A partire dalla metà degli anni 1980 realizza alcune ceramiche presso la “Fabbrica Casa Museo Giuseppe Mazzotti 1903” di Albisola.
Guglielmo Bozzano muore a Varazze nel 1999.
Alcune sue opere sono conservate al Museo della Ceramica di Faenza.
(Da “Archivio della Ceramica.com”)
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Guglielmo Bozzano (1913 – 1999), pittore varazzino, genio discreto non sicuramente perché il suo estro sia quantificabile in tale punto di una graduatoria, ma perché appartato, poco in vista, perché forse un ambiente di provincia non ha favorito il successo ad una personalità artistica di prim’ordine, come la sua, seppure, come si apprende dalla sua biografia, avesse esposto in decine di collettive nazionali ed internazionali e avesse tenuto parecchie personali; lo stesso destino del savonese Pietro De Paoli, del cellese Raffaele Arecco, prima che la loro opera insigne non li sottragga a tale destino!
Bozzano iniziò ad esporre negli anni 1940, periodo cui risale un incisivo “Autoritratto”, venendo incoraggiato dal grande critico Marco Valsecchi, suo coetaneo; fu insegnante al liceo artistico “Niccolò Barabino” di Genova, dove risiedette per un ventennio, e venne insignito del titolo di Accademico di merito dell’Accademia ligustica di Belle Arti. Tali sono i passaggi salienti della sua biografia.
I suoi primi quadri importanti, “Case al boschetto” e “Alberi e carro ai Piani d’Invrea” sono lavori straordinari, impressioni di colori e di linee di vocazione espressionistica; Bozzano aveva vent’anni eppure tali opere presentano affinità con talune vedute del pittore svizzero René Auberjonois (1872 – 1957), con Ennio Morlotti (1910 -1992), vi si coglie anche un soffio di Van Gogh o anche un ricordo di qualcuno dei Macchiaioli; frutto quindi di una sensibilità vicino alle grandi correnti pittoriche, addentro al sentire del tempo, e comunque con una mano tutta personale, particolare, non debitrice di nulla a nessuno; un potente segno evocativo, che si noterà ancora negli anni 1960, con due tavole, forse anch’esse di piccole dimensioni, come pare sia proprio delle opere di Bozzano, ma di una forza che sembra scuotere, ottenuta da linee e pennellate di colori vividi e incisivi, ovvero “Paesaggio Burrascoso-Bolzino” e”Temporale in Bolzino”, entrambi del 1968.
Fra gli anni 1950 e gli anni 1960 sono numerose le vedute varazzine, sia della città che della campagna e Bozzano le sa cogliere nel segno essenziale, in sfumature o esplosioni di colore, che inducono a pensare a qualcosa di ligure e di noto ma proiettato comunque nel linguaggio universale di uno stile artistico.
Il varazzino Bozzano, nato in fronte al mare, giunge a dipingere marine e paesaggi marini nell’ultimo suo periodo, quasi che l’idea di infinito che suggeriscono la distesa del mare e la linea dell’orizzonte sia consono al tempo della riflessione, delle aspettative fondamentali, del commiato…e sono tanti i lavori su tale soggetto, tanti e vari, tali da delineare essi, forse, la definitiva e definita personalità dell’artista. Bozzano è insuperabile nella sua capacità di raffigurare il mare come una uniformità sfumata, una tavola densa ,ma nello stesso tempo trasparente, o ora sono presenti colorazioni intense e grigiastre che possono ricordare certe impressioni paesaggistiche di Munch,oppure di Carrà, ora tinte tenui e trasparenti da acquerelli giapponesi,ora intensi azzurri striati, ora allusioni a movimenti di onde, ora paesaggi costieri dove, sempre, quelle sue linee forti tratteggiano il contesto con espressivo significato, oppure fantastiche scene notturne con lampare…!
Le vedute marine di Bozzano evocano la percezione puramente visiva che proviamo quando osserviamo il nostro mare, evocano i colori o meglio, le impressioni di colore, che ci colpiscono se contempliamo attentamente la distesa marina, nello stesso tempo, del mare, trasmettono a noi un senso pittorico e plastico, ai limiti del senso della realtà, pur se per comprendere il mare visto da Bozzano non si può non tener conto di una sua significativa affermazione:”A Varazze le giornate sono distese d’afa e di sole. Il mare col cielo si toccano nello stesso colore”!
L’ultimo suo quadro: “Marina con navi da guerra” del 1998, non è un commiato, potrebbe di più sembrare una tappa, nella serie del soggetto marino, col suo segno quasi naif!
La fondazione Bozzano-Giorgis, si propone la catalogazione e la conservazione dell’opera pittorica e ceramica del maestro, la catalogazione e la conservazione di un’altra collezione di ceramica italiana dal ‘600 al ‘900 e di una collezione libraria; suo scopo è inoltre la diffusione della conoscenza dell’artista e della sua opera e la promozione del suo riconoscimento.