Un lungo applauso ha accolto sul sagrato della Chiesa di Santa Caterina in Portoria, a Genova, l’arrivo del feretro del peruviano 41enne ucciso con arco e freccia da un artigiano 63enne, abitante nei caruggi, esasperato per i continui schiamazzi.
“Qui da dieci anni dopo le otto di sera è terra di nessuno” avevano ribadito i residenti della Maddalena dopo l’ennesimo fatto di sangue.
Alla cerimonia di esequie, officiata in lingua spagnola da don Angelo Costa, peruviano, erano presenti molti sudamericani e alcuni genovesi.
Presenti i familiari della vittima, i cinque fratelli e le sorelle, la figlia 18enne e l’attuale compagna con il figlio avuto dalla vittima, nato poche ore prima del tragico episodio.
In vista alcune bandiere del Perù e i colori bianco e blu dell’Alianza Lima, squadra di calcio di cui il 41enne era tifoso.
“Quello che è accaduto ha sconvolto la comunità peruviana, che si è trovata di fronte a una tragedia, noi abbiamo grande fiducia nella Giustizia e sentiamo forte la solidarietà della comunità peruviana, sudamericana e genovese” ha riferito il console del Perù a Genova Carlos Tavera Vega.