Un calabrese di 73 anni, ex pizzaiolo e attualmente abitante a Sanremo, stamane è stato arrestato dagli agenti della Polizia giudiziaria del Tribunale di Imperia per l’omicidio della fidanzata avvenuto 28 anni fa.
L’accusa è di omicidio volontario aggravato dai motivi abietti e futili e la soppressione di cadavere di Sargonia Dankha, 21enne di origini irachene, naturalizzata svedese.
Il delitto, secondo gli inquirenti, avvenne in Svezia nel 1995. Il 73enne, che si è sempre dichiarato estraneo ai fatti, anche oggi ai poliziotti ha ribadito: “Sono innocente”.
La sparizione della giovane, della quale non fu mai ritrovato il corpo, è rimasto un “cold case” per tutti questi anni. A dare una svolta sono stati gli inquirenti della Procura imperiese, volati in Svezia nelle scorse settimane dopo che la famiglia di Sargonia Dankha, mai arresasi alla scomparsa della ragazza, tramite un avvocato di Milano aveva sporto denuncia a Imperia, essendo l’ex pizzaiolo abitante a Sanremo.
Un atto compiuto perché, nonostante i gravi indizi contro il 73enne, che all’epoca dei fatti aveva una relazione altalenante in Svezia con la giovane straniera, le autorità del Paese scandinavo non potevano processarlo per omicidio in mancanza del ritrovamento del cadavere della vittima.
A seguire il caso, in Italia, sono stati il procuratore capo di Imperia, Alberto Lari, e i sostituti Maria Paola Marrali e Matteo Gobbi. Quest’ultimo è volato in Svezia, dove ha recuperato i faldoni delle indagini svolte dai colleghi svedesi e li ha portati in Italia, dove sono stati tradotti da un interprete su nomina della Procura.
Secondo gli inquirenti, l’italiano, che in Svezia gestiva un ristorante-pizzeria, avrebbe ucciso la giovane compagna in occasione dell’ultimo incontro, per poi nasconderne il corpo. A suo carico, secondo l’accusa, ci sarebbero prove schiaccianti.
L’irachena, nata il 2 dicembre del 1974, era stata vista viva, per l’ultima volta, a Linköping, città della Svezia meridionale, nel primo pomeriggio del 13 novembre del 1995.
Nel corso delle indagini, i poliziotti svedesi trovarono tracce ematiche e capelli di Sargonia Dankha nel bagagliaio di una Ford Escort rossa: elementi che fecero ipotizzare l’omicidio.
Secondo gli inquirenti, il corpo della giovane venne smembrato nella cucina del ristorante-pizzeria, per poi essere trasportato e scaricato in una discarica. Subito dopo il presunto omicidio, il calabrese venne arrestato dalle autorità svedesi, per poi essere rilasciato in quanto, per la giurisprudenza del Paese scandinavo, non si può riconoscere la responsabilità penale di un presunto omicida, qualora il corpo della vittima non venga ritrovato.
A quel punto, il ristoratore, forse per paura di essere nuovamente arrestato, tornò in Italia, stabilendosi a Sanremo e abbandonando la Svezia, dove ha lasciato però dei figli. Nella cittadina ligure, il 73enne si è rifatto una vita con una nuova compagna, ma è stato riarrestato 28 anni dopo.