All’origine dell’omicidio la minaccia di una denuncia per lavoro in nero
I due arrestati con l’accusa di aver ucciso il diciannovenne egiziano Mahmoud Abdalla, avvenuto domenica 23 luglio in un appartamento a Genova, avevano comprato una mannaia e un coltello in un negozio di cinesi due ore prima del delitto.
Mentre all’origine del delitto una lite degenerata per motivi di lavoro.
Sembra, infatti, che la vittima avesse minacciato di denunciare il titolare della Barberia in quanto lo pagava in nero.
Abdelwahab Kamel e Abdelghani Aly, davanti al Giudice per le indagini preliminari, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di convalida del fermo.
Secondo l’accusa con le due armi avrebbero ucciso, decapitato e mutilato, il giovane.
Per questo motivo l’imputazione potrebbe potrebbe aggravarsi in omicidio premeditato.
Ad incastrare i due ci sarebbero alcune telecamere di videosorveglianza di Sestri Ponente che li avrebbero ripresi mentre si trovavano nei pressi di un negozio cinese di Sestri.