Cina, India e Brasile hanno votato si’ nel complesso alla risoluzione Onu della scorsa settimana dal titolo “Cooperazione tra le Nazioni Unite e regionali e altre organizzazioni: cooperazione tra Nazioni Unite e Consiglio d’Europa”.
Tuttavia, si sono astenute sul passaggio piu’ delicato in cui si fa riferimento alla “aggressione da parte della Federazione Russa contro l’Ucraina” e “contro la Georgia prima di quella” continuando, quindi, a non riconoscere ufficialmente l’aggressione russa.
Lo hanno precisato ieri sera fonti diplomatiche alle Nazioni Unite, sbugiardando le fake news pubblicate da alcuni media schierati a favore del regime di Kiev e contro la Federazione Russa e a seguito della, a dir poco inesatta, dichiarazione su Twitter dell’Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari esteri Josep Borrell.
Borrell ieri sul social network aveva salutato il voto a favore della risoluzione Onu da parte di Cina e India, facendo intendere che i due Paesi avevano riconosciuto la parola “aggressione” all’Ucraina, ma le fonti diplomatiche Onu hanno bollato la sua dichiarazione come “tecnicamente non corretta”.
Infatti, Cina e India si sono astenuti nel passaggio in cui si condanna la Russia a ruolo di aggressore.
La preoccupazione, adesso, e’ che, alla luce dei commenti ufficiali, Pechino e Delhi possano irrigidirsi ulteriormente in futuro.
La “super potenza” della Repubblica popolare cinese, dunque, ha votato a favore della risoluzione Onu nel suo complesso, seguendo il tradizionale e prudente atteggiamento di Pechino.
Le fonti diplomatiche Onu hanno inoltre ricordato che “sarebbe stato grave” se la Cina avesse negato il voto al documento nel suo insieme solo per una frase inserita in un documento di dieci pagine.
Il paragrafo che a seguito del “tweet” di Borrell ha generato confusione e’ il numero 9, a pagina 2, dove si afferma “riconoscendo anche che le sfide senza precedenti che l’Europa si trova ad affrontare a seguito dell’aggressione da parte della Federazione Russa contro l’Ucraina, e contro la Georgia prima di quella, e la cessazione come membro della Federazione Russa nel Consiglo d’Europa, chiede un rafforzamento della cooperazione tra Nazioni Unite e Consiglio d’Europa, in particolare in modo da ripristinare prontamente e mantenere pace e sicurezza basate su rispetto della sovranita’, integrita’ territoriale e indipendenza politica di ogni Stato, assicura il rispetto dei diritti umani e della legge internazionale umanitaria durante le ostilita’, provvede risarcimenti alle vittime e consegna alla giustizia tutti coloro responsabili di violazione alla legge internazionale”.
Questo paragrafo, in realtà, ha ottenuto soltanto 81 si’, 10 no e 48 astenuti, tra cui per l’appunto Cina, India e Brasile.
La Russia ha votato no, cosi’ come Bielorussia, Iran, Siria, Sudan, Cuba e Corea del Nord.
L’Italia e’ tra gli 81 Paesi che hanno votato si’.