“Io ho certezze ma ovviamente non posso fare nomi. Dico solo che era un operaio che agiva su indicazione dell’assessore del Municipio e ovviamente sono in grado di provarlo”.
Lo ha dichiarato ieri sulla pagina fb “Genova contro il degrado” Andrea Agostini, presidente del circolo Nuova ecologia Legambiente di Genova, che ha fornito una foto in cui si vede un operaio mentre prende a mazzate la scogliera di Nervi.
L’immagine è stata quindi pubblicata dall’amministratrice dell’attivo gruppo social genovese: “Prendere a mazzate la scogliera di Nervi notoriamente vincolata senza alcun perimetro di cantiere per recuperare i sassi per i muretti a secco? Foto e commento inviatomi da Andrea Giuseppe Augusto Agostini chiedendomi di pubblicarla io, essendo impossibilitato a farlo”.
A seguito del post sono scoppiate le polemiche su fb.
Sul caso ha quindi indagato il quotidiano “Il Nerviese” che in sintesi ha riportato: “Fonti vicine al Municipio IX Levante hanno spiegato che le pietre colpite dalla mazza dell’operaio erano quelle che la mareggiata ha riversato a terra durante la tempesta del 30 ottobre. L’intento era quello di andare a rendere più piccoli i massi e incastrarli in quelle feritoie create dai marosi che per una notte intera hanno sbattuto sull’Anita Garibaldi aprendo grossi buchi”.
Sulla pagina fb del Municipio IX Levante e su quelle del presidente Francesco Carleo (FdI) al riguardo finora non è stato pubblicato nulla.
“Io ho dei dubbi – ha replicato Agostini – sulla veridicità delle affermazioni del Municipio. Comunque il nodo della questione è che non si può fare. Non io ma la legge lo vieta.
Che poi l’assessore del Municipio nella sua ignoranza delle leggi abbia dato un compito a un operaio comunale pensando di far bene non ne dubito affatto.
Solo che non poteva ancor più essendo un pubblico ufficiale tenuto a conoscere e rispettare le leggi”.