Nei guai un uomo del ’58 di Sarzana che, secondo gli investigatori, esercitava l’usura utilizzando metodi “camorristici”. Sequestrati beni per 5 milioni di euro
Questa mattina uomini della D.I.A., Direzione Investigativa Antimafia e della Guardia di Finanza di La Spezia, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Genova, stanno eseguendo decreti di sequestro di conti correnti bancari, depositi bancari e postali, partecipazioni societarie, fabbricati, ed altri beni immobili e mobili per un valore complessivo di 5 milioni di euro, nel Comune di Sarzana.
I provvedimenti odierni, emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Genova, nell’ambito del procedimento di prevenzione patrimoniale, si riferiscono a beni patrimoniali accumulati illecitamente da Tommaso Ricci, classe ’58 e nato a Pomigliano d’Arco in provincia di Napoli e residente in Sarzana, ritenuto caratterizzato da una pericolosità sociale “qualificata” in quanto indiziato di intestazione fittizia di beni finalizzata all’agevolazione del reato di riciclaggio e ritenuto responsabile di numerosi episodi di usura, tentata estorsione in concorso, di detenzione illecita di armi da fuoco e d’introduzione nel territorio nazionale di ingenti somme di denaro provenienti dalla Svizzera.
Anche a seguito dei primi provvedimenti cautelari reali adottati nei confronti dello stesso Tommaso Ricci, nel 2016, questi ha continuato a manifestare una spiccata pericolosità sociale con plurimi episodi di intimidazione, violenza e minaccia.
Tra le illecite attività poste in essere da Tommaso Ricci, vi sono l’acquisizione da un usurato di un immobile e di un’attività commerciale senza il riconoscimento di alcun compenso e l’impiego da parte dello stesso di elementi appartenenti alla criminalità organizzata di matrice camorrista per l’intimidazione e il recupero del credito.
In questo modo, lo stesso aveva accumulato, con i proventi delittuosi, un ragguardevole patrimonio immobiliare e aziendale che, oggi, è stato sequestrato.