“Ora basta: con Draghi le cose devono cambiare, noi vogliamo lavorare”.
E’ la sostanza degli slogan e la sintesi dei discorsi che oggi pomeriggio, in piazza De Ferrari, un migliaio di genovesi arrabbiati, ma sempre composti e pacifici, hanno ribadito a gran voce contro le restrizioni imposte dall’Iss-Ministero della Salute: “Ci siamo messi in sicurezza e gli untori non siamo noi”.
In piazza non solo i lavoratori di bar, ristoranti e locali da ballo, ma anche quelli dello sport, piscine, palestre, centri fitness, balneari, sale Bingo, catering, scuole di danza, fotografi, cinema, commercio, accompagnatori turistici, spettacolo, Teatro Carlo Felice e i tassisti che all’inizio hanno colorato la manifestazione pacifica con un paio di botti e fumogeni.
Tra i moderatori Pippo Lamberti, Fabrizio ‘Gigino’, ‘John’ De Caro.
Applauditissimo l’intervento sul palco del prof. Paolo Becchi, docente di Filosofia del Diritto all’Università di Genova: “Ci hanno chiuso in casa a guardare quella cacchio di Tv tutti i giorni. Ora basta. E’ inaccettabile e insopportabile.
Il coronavirus c’è e non lo nego, ma lo possiamo contenere e combattere anche senza queste assurde restrizioni che deprimono i cittadini e compromettono lo sviluppo di Genova, della Liguria e di tutto il Paese.
Tutti, inclusi i ristoratori e le altre categorie più danneggiate finora, hanno il diritto di tornare a lavorare. Così come la gente ha diritto di tornare a vivere. Il Covid-19 con taluni accorgimenti e i vaccini si può contenere lo stesso”.