L’appuntamento è alle 10 davanti alla chiesa di San Siro di Nervi
“Quando arriverete a Nervi e tutti ci andate prima o poi, troverete due belle colate di cemento una al porticciolo ed una in pieno centro. Quindi, partecipare è un dovere a difesa di un bene tuo. Noi abbiamo fatto di tutto, poi non ci occuperemo piu’ di niente. Più di così non avremmo potuto fare ora, tocca a voi… Ma ora o mai più”.
Esordisce così Paolo Criaco, ex noto pallanuotista, promotore della manifestazione “Ora o mai più. No alla cementificazione di Nervi. No alla morte del commercio locale” che si svolgerà domani, sabato 27 giugno dalle 10 alle 12 con appuntamento davanti alla chiesa di San Siro per “una manifestazione apartitica per difendere un bene di tutti: Nervi.”
Ed è proprio Paolo Criaco che ci spiega per quale motivazione sia nata l’iniziativa.
“Dapprima, con un gruppo di amici tutti Nerviesi – ci spiega Criaco – abbiamo chiesto all’amministrazione pubblica di sistemare la piscina Mario Massa, abbiamo raccolto anche parecchie firme, ma abbiamo perso la battaglia, focalizzando, però l’interesse sul nostro borgo”.
“La cadente piscina è in demolizione – prosegue Criaco. Ora i problemi, però sono diventati due. E’ stato fatto un progetto di valorizzazione del porticciolo, ottima iniziativa, peccato però che, almeno sulla carta, non piaccia molto ai Nerviesi, soprattutto perché distorce l’ambiente dell’antico borgo. Certo, non vogliamo essere paragonati a Boccadasse, ma la nostra baia è molto caratteristica ed apprezzata a livello internazionale. Non la vogliamo invasa dal cemento”.
“Proprio parlando di ‘colata di cemento’ e lungi da noi attingere ad ideologie politiche, un altro problema di cui abbiamo sempre parlato è quella del nuovo impianto sportivo nell’area Campostano, zona verde tutelata, di fronte alla chiesa di San Siro. L’impianto sportivo, nelle fasce poste davanti alla Chiesa di via Camillo Campostano e sotto l’Aurelia, sorgerebbe, però, a corredo di un centro commerciale da 1000 metri quadri e di un parcheggio multipiano.”
Proprio quella zona, da indiscrezioni sarebbe stata acquistata da una nota famiglia proprietaria di alcune catene di supermercati.
Tra l’altro, ‘vox populi’ sembra che alcuni residenti delle ville lungo viale Franchini abbiano già dato incarico ai propri legali di studiare un ricorso al Tar perché il maxicomplesso di Campostano, che insiste proprio nell’area del vivaio Peirano tra via Donato Somma e viale Franchini, non venga alla luce.
“Noi come gruppo, che è nato spontaneamente a supporto di Nervi, per quanto riguarda la parte del borgo e il suo porticciolo, non rifiutiamo il cambiamento. Vogliamo semplicemente migliorare il progetto, non fermare i lavori, trovare la migliore soluzione per far risaltare la caratteristica marinaresca del borgo, l’utilizzo di tutte quelle attività utili alla nautica di piccolo cabotaggio senza cancellare l’identità e l’unicità del porticciolo.
Ora con la zona di Campostano c’è un sottile ‘file rouge’ che lega le due zone: il mare e la collina, proprio quella caratteristica tipica che caratterizza Nervi”. L.B.