Grande partecipazione ed entusiasmo per il primo appuntamento di Pietro Piciocchi con “Orgoglio Genova“, una delle liste civiche a suo sostegno in vista delle prossime elezioni amministrative. Oltre 300 persone hanno preso parte all’incontro con il candidato sindaco del centrodestra, sottolineando il forte radicamento del movimento nel territorio.
L’evento è stato aperto da Giovanni Boitano, capogruppo regionale di Orgoglio Liguria, che ha invitato i presenti a mobilitarsi attivamente: “Dobbiamo chiamare al voto tutti i cittadini, specialmente coloro che si riconoscono sempre più nelle liste civiche.”
Orgoglio Genova: un movimento in crescita
Le dirigenti Barbara Grasso e Stefania Cosso hanno evidenziato la crescita costante di Orgoglio Genova, un’esperienza aperta a tutti coloro che desiderano contribuire allo sviluppo della città. Il coordinatore cittadino e consigliere comunale Federico Barbieri ha ripercorso il percorso del movimento, nato dall’esperienza vincente delle regionali e ora sempre più radicato nel tessuto sociale genovese.
“Indietro non si torna”: il messaggio di Marco Bucci
Il claim della lista, “Indietro non si torna”, è stato ribadito con forza dal presidente della Regione Liguria Marco Bucci, accolto da lunghi applausi. Il suo intervento ha sottolineato l’importanza di un governo stabile e deciso per la città: “Non possiamo permettere che Genova finisca nelle mani di un’armata Brancaleone, divisa su tutto. Litigheranno su ogni progetto, bloccando lo sviluppo e facendo perdere finanziamenti preziosi che sarebbe un delitto restituire a Roma.”
Pietro Piciocchi: “Genova ha bisogno di un governo forte”
A chiudere l’evento, l’intervento del candidato sindaco Pietro Piciocchi, che ha risposto agli attacchi degli avversari con fermezza: “Non accetto lezioni di sociale dalla sinistra. Per anni hanno parlato della Diga di Begato senza fare nulla. Noi abbiamo risolto un problema sociale concreto.” Piciocchi ha poi rilanciato la sua visione per la città: “Genova non ha bisogno solo di ordinaria amministrazione, ma di un governo solido e forte fino all’ultimo giorno del mandato.”
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