“Pare che Andrea Orlando (Pd) per parlare delle critiche che gli avversari gli rivolgono abbia parlato di ‘shitstorm’ che in italiano vuol dire ‘tempesta di merda’ ovvero un’intensa e aggressiva gogna mediatica che spesso avviene per mezzo dei social network.
Ora mi pare che le critiche, anche feroci, che gli sono state rivolte finora sono tutt’altro che ‘merda’.
Nessuno ha mai detto che si è ‘scopato’ la vicina di casa o che lo hanno visto in compagnia con una trans in un basso del Centro storico o che ha partecipato a festini a luci rosse a base di sesso con escort e droga (come è capitato per alcuni innocenti politici del centrodestra, ultimo l’ignaro e in realtà del tutto estraneo ai fatti avvenuti nella villa di Genova Apparizione, il presidente f.f. di Regione Liguria e leghista Alessandro Piana per cui certa stampa di parte ha insinuato e ricamato episodi inesistenti danneggiandolo)”.
Lo ha dichiarato oggi il prof. genovese Paolo Becchi, commentando le ultime dichiarazioni del candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Liguria Andrea Orlando (Pd).
“Insomma – ha aggiunto il prof. Becchi – nessuno ‘shitstorm’ e neppure gogna mediatica contro Orlando. Anzi.
Ma poi basta con questi continui anglicismi. Il candidato del Pd e di quello che una volta era il partito degli operai, parli come mangi se si vuol fare capire.
La nostra lingua è ricca abbastanza per dire ‘feroce gogna mediatica’ o, al limite, continuo sputtanamento. Anche se qui in Liguria contro di lui non c’è stata alcuna gogna. Se c’è stata, semmai, è contro esponenti politici del centrodestra.
E poi, per la verità, il centrodestra le idee le ha. Possono piacere o meno, ma ci sono. E’ il centrosinistra che è ambiguo e si divide su tutto (l’ultimo caso è quello sulla realizzazione del nuovo ospedale Galliera a Genova). Perché Pd e M5S non sono d’accordo su niente”.
Ecco le dichiarazioni rilasciate oggi dall’ex ministro spezzino Andrea Orlando.
“Da destra stanno solo facendo uno ‘shitstorm’. E non sapevo cosa fosse, così me lo sono fatto spiegare. La strategia è provare a buttarla in rissa per coprire il fatto che non è emersa alcuna proposta. Non dobbiamo cadere nella trappola: la campagna elettorale va fatta facendo delle proposte.
Stanno dicendo cose fuori dal mondo. Ieri hanno detto che siamo responsabili della caduta del Ponte Morandi. Oppure che il rigassificatore l’ho messo io. Sono falsità. Questa è la discussione che vogliono portare. Noi non la vogliamo. Poi, certo, rispondiamo. Ma noi facciamo proposte.
E’ una campagna difficile perché brutta. La vogliono buttare in rissa perché non hanno un’idea, vogliono cancellare un’esperienza fallimentare operata con una grande capacità comunicativa”.