“L’accordo di Giovanni Toti con la Procura di Genova per patteggiare è un implicito riconoscimento di responsabilità.
Mi pare che chi ha parlato di persecuzione immotivata, chi ha parlato addirittura di congiura, debba in qualche modo ricredersi. Alla politica non compete di ribadire ciò che accade nei tribunali, ma di trarne delle conseguenze, e la conseguenza è che evidentemente esisteva un sistema di relazioni che in qualche modo ha distorto il funzionamento istituzionale.
Toti era il protagonista principale, ma non l’unico: lo era sicuramente l’allora presidente dell’autorità portuale Paolo Emilio Signorini, ma lo era dal punto di vista politico anche il sindaco di Genova Marco Bucci”.
Lo ha dichiarato stamane l’ex ministro spezzino e candidato alla presidenza della Regione Liguria per il centrosinistra Andrea Orlando (Pd).
“Sono curioso di sapere – ha aggiunto Orlando – se la parola d’ordine che i leader del centrodestra intendono continuare a utilizzare ancora in Liguria sia quella della continuità dell’esperienza di governo di Toti.
L’impatto del patteggiamento sulla campagna elettorale di Bucci dipende da quale valutazione politica esprimerà su questa vicenda. Se prenderà le distanze oppure se continuerà sul tema della continuità.
In ogni caso Bucci deve spiegare perché alcune vicende sono accadute senza che lui se ne accorgesse o con la sua presenza passiva”.
