“In queste ore – si legge in una nota di Orsa Ferrovie e UGL Ferrovieri – abbiamo appreso da alcune notizie di stampa che Trenitalia ha disposto e sta predisponendo la soppressione di alcuni convogli in date particolarmente delicate per la mobilità del Paese.
Esprimiamo profondo rammarico per quanto sta accadendo, consapevoli dei disagi arrecati all’utenza e coscienti delle ricadute economiche per la Società che derivano dai provvedimenti assunti”.
“Tuttavia, invitiamo utenza ed Istituzioni – proseguono le due organizzazioni sindacali – a diffidare da eventuali racconti faziosi sulle ragioni dei disservizi, attribuiti a picchi di assenteismo da Covid19 che a noi risultano in linea con la media nazionale, tenuto conto della particolare esposizione al contagio certificata da INAIL per il personale dei trasporti, che, lo ricordiamo, è secondo solo al personale sanitario per rischio contagio”.
“Infatti – proseguono Orsa Ferrovie e UGL Ferrovieri – il Sindacato aveva denunciato da tempo le criticità che insistono sul personale degli equipaggi di Trenitalia anche in ragione degli impatti determinati dal covid e dall’ applicazione della normativa del Green pass nei luoghi di lavoro, evidenziando i sensibili squilibri di organico tra i macchinisti ed i capitreno delle diverse divisioni di Business. Squilibri causati, a nostro avviso, da scelte societarie discutibili o forse dalla speranza che i ferrovieri fossero immuni al virus”
“Già da ottobre abbiamo richiesto – spiegano Orsa Ferrovie e UGL Ferrovieri – una campagna di controlli preventivi della diffusione del virus tramite l’effettuazione di tamponi gratuiti ai dipendenti, per garantire più sicurezza e avere una visione preventiva del personale non a disposizione, ma la nostra richiesta non ha avuto risposta”.
“Ci auguravamo – proseguono le due organizzazioni sindacali – che l’Impresa si astenesse, anche attraverso un utilizzo dei media, dal ricercare capri espiatori nei lavoratori che, dall’inizio di questa pandemia, hanno dimostrato un encomiabile senso di attaccamento al lavoro; garantendo, anche in assenza di adeguati dispositivi di protezione individuale, la mobilità delle persone e assumendo, in taluni casi, i rischi e le prerogative delle forze di pubblica sicurezza nella gestione dell’applicazione delle norme anti contagio.
Ovviamente chiederemo a Trenitalia di fornirci tutti gli elementi su cui ha fondato le sue esternazioni pubbliche, che gettano discredito su una categoria che, anche durante il lockdown, ha continuato ad unire il Paese. Di Tweet in quelle circostanze non ne abbiamo visti”.