Medellin. Edison Munoz ha vinto la seconda tappa del Clasico RCN Andino precedendo il gruppetto dei migliori che si sono giocati il successo al termine della salita di 14 chilometri che conduceva al traguardo di Ibaguè dopo 138 chilometri di corsa. Munoz è anche stato protagonista di una caduta proprio mentre tagliava il traguardo. Per fortuna chi lo seguiva è riuscito ad evitare l’impatto.
Oscar Sevilla, giunto al secondo posto, ha conquistato la maglia di leader della corsa togliendola al compagno di squadra Bryan Sanchez arrivato al traguardo con un distacco di sei secondi dal gruppo dei migliori. La seconda tappa è stata caratterizzata da varie fughe: da segnalare il tentativo dei più combattivi Nicolás García della Fuerzas Armadas, Juan Carrero dell’ Aguardiente Néctar, Cristian Torres del Depormundo e di Javier González del Supergiros Alcaldía de Manizales.
Grande la soddisfazione per Sevilla che dopo la premiazione ha rilasciato questa dichiarazione
Oscar Sevilla @oscarsevilla76 @team_medellin nuevo líder @ClasicoRCN #ClasicoRCN2020 pic.twitter.com/NjuX6mp5Zl
— A Puro Pedal (@APuroPedalCol) November 30, 2020
Oggi è in programma la terza tappa che partirà da Ibaguè per raggiungere dopo 196 km Buga en el Valle del Cauca. Quattro i Gran Premi della Montagna previsti, tre gli sprint intermedi con l' impegnativo valico de l' Alto de La Ligna (al km 54).
Ordine d'arrivo della seconda tappa: 1) Edison Munoz (Orgullo Paisa) che compie i 138 km del percorso in 3 ore 25'30”; 2) Sevilla; 3) Quiroz; 4) Pachon; 5) Bustamante; 6) Pineda; 7) Chaparro; 8) Aguirre; 9) Hernandez; 10) Pena tutti con lo stesso tempo del vincitore.
Questa la classifica generale. 1) Óscar Sevilla (Team Medellín) 3:50:33; 2) Brayan Sánchez (id.) a 6”; 3) Tito Hernández (id)s.t.; 4) Óscar Quiroz (Colombia Tierra de Atletas) a 12”; 5) Nicolás Paredes (Team Medellín) a 14”; 6) Herna Aguirre (Colombia Tierra de Atletas) s.t.; 7) Wilson Peña (id.) a 16”; 8) Darwin Atapuma (id.), s.t,; 9) Didier Merchan (id.) s.t.; 10) Javier Montoya (id.) a 24”.
CLAUDIO ALMANZI