“Lo scorso 22 aprile, si venne a sapere che al nosocomio di Lavagna era deceduto un 41enne affetto da coronavirus. A seguito di ciò, nel relativo reparto di Medicina dove era ricoverato, sono poi risultati positivi 8 pazienti e 4 operatori sanitari.
Successivamente, il reparto è stato chiuso e sanificato.
Il 23 aprile, depositai dunque un’interrogazione regionale mirata a far luce, in base ai tamponi e/o ai test sierologici, sul numero di contagi da Covid-19 occorsi non solo a Lavagna ma anche a Rapallo, essendomi giunte numerose segnalazioni sulla preoccupante situazione all’interno dello stesso.
Nonostante le notizie e le crescenti preoccupazioni dei cittadini, intorno alla situazione del nosocomio di Rapallo vige un discutibile e inaccettabile silenzio: la mia interrogazione è di fatto ancora senza risposta”.
Lo ha dichiarato ieri il consigliere regionale Fabio Tosi (M5S).
“Ho verificato – ha aggiunto Tosi – l’attendibilità delle fonti delle informazioni in merito alle criticità relative all’ospedale di Rapallo che, al pari di quello di Lavagna, doveva essere e restare Covid-free. Obiettivo purtroppo non raggiunto.
Tra le segnalazioni che ho ricevuto, infatti, vi è quella (con tanto di foto) che chiaramente denuncia come gli operatori sanitari del ‘Nostra Signora di Montallegro’ non siano stati messi in condizione di operare in totale sicurezza, cioè con i Dpi adeguati a proteggerli in presenza di pazienti positivi al coronavirus.
Per il ruolo che ricopro e per senso di responsabilità verso operatori e cittadini, ho preso in carico e valutato le segnalazioni e le ho inoltrate alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Genova, presentando regolare esposto.
Chiedo alle autorità competenti di verificare, previa compiuta identificazione e all’espletamento dell’istruttoria, se sussistono i reati previsti dall’art. 452 c.p., commessi in danno della popolazione.
L’atto da me sottoscritto, a cura dello studio legale dell’avvocato Fulvia Steardo del Foro di Genova, è stato motivato anche dal silenzio assordante con cui l’Asl4 ha ‘risposto’ alla mia interrogazione, una delle tante che ho intrapreso a partire dal 2012, a difesa dell’ospedale di Rapallo dall’entrata dei privati; a difesa degli operatori sanitari che vi operano, cui vanno sempre assicurate condizioni di lavoro ineccepibili; e a difesa dei cittadini che meritano una Sanità all’altezza della situazione, soprattutto con l’emergenza che stiamo purtroppo vivendo.
Bene che l’Asl4 (come da comunicazione del 3 maggio) stia operando valutazioni di percorso procedendo verso la fase 2, ma non dimentichi la stessa di rispondere punto per punto quando interpellata sulle criticità che giustamente preoccupano i cittadini”.