“Si chiude una settimana un pochino più complicata delle altre perché, come era prevedibile, l’aumento della circolazione virale, che poi in qualche modo è quella che ha portato all’aumento dell’indice R(t), ha generato anche un aumento di richiesta di ospedalizzazione di media intensità e anche in terapia intensiva.
Prevalentemente questo è però nato nei due distretti dell’estremo Ponente ligure, cioè di Ventimiglia e di Sanremo.
L’aumento è legato al cluster, alle varianti e al fatto che la Liguria non ha confini impermeabili, con attorno regioni praticamente tutte rosse”.
Lo ha dichiarato stasera il responsabile Diar Emergenza-Urgenza Angelo Gratarola.
“Come avevamo già preannunciato venerdì scorso – ha aggiunto Gratarola – l’aumento dei ricoveri è avvenuto, ma in misura più contenuta, perché le restrizioni adottate con le ordinanze, in modo chirurgico, hanno attenuato sicuramente l’effetto sugli ospedali.
Inoltre, il fatto che abbiamo comunque un’organizzazione ospedaliera ormai rodata da un anno permette di assorbire movimenti in termini di richieste, anche da parte delle altre Asl o degli altri ospedali.
Non dimentichiamo poi che la vaccinazione ha tagliato la parte più vulnerabile, gli 80enni, che sono sostanzialmente quelli che necessitavano maggiormente di ricovero ospedaliero e di terapie intensive. Abbassando l’età media abbiamo persone infette ma più attrezzate, con minore comorbidità e che rispondono quindi meglio alla malattia.
Non abbiamo mai superato la soglia di rispetto indicata dal ministero della Salute del 40% per la media intensità e siamo stati a cavallo del 30% per la terapia intensiva.
Ritengo che questa buona gestione dei posti letto in tutta la Regione, con un mutuo sostegno tra Asl e ospedali, abbia portato addirittura a poter dare una mano all’Abruzzo, con piccolo contributo: questa sera infatti arriverà al policlinico San Martino di Genova un paziente proveniente da Pescara”.