Il ricordo dei caduti e l’omaggio del PCI
Ieri a Cravasco, gli antifascisti genovesi si sono ritrovati per commemorare l’ottantesimo anniversario di uno degli eccidi più efferati compiuti dai nazifascisti in Liguria. Un appuntamento annuale che quest’anno ha visto anche la partecipazione della federazione genovese del Partito Comunista Italiano, impegnata a rendere omaggio al sacrificio dei 17 compagni caduti per la libertà.
La commemorazione dei 17 martiri di Cravasco
Nonostante il tempo inclemente, centinaia di persone si sono radunate nel piccolo sacrario di Cravasco e attorno al cippo commemorativo che ricorda il luogo in cui i 17 partigiani furono brutalmente fucilati dalle SS. La presenza, dopo anni, delle bandiere del PCI è stata accolta con profonda emozione e interesse dai partecipanti, testimoniando l’importanza della memoria storica e del tributo ai caduti.
I tragici eventi del 23 aprile 1945
Nella notte tra il 22 e il 23 aprile 1945, venti prigionieri politici furono prelevati dal carcere di Marassi a Genova e caricati su un autocarro diretto verso Cravasco, un piccolo villaggio contadino nell’entroterra genovese. Lì, poche ore prima, i partigiani della Brigata Balilla avevano giustiziato nove soldati nazisti in risposta a una brutale razzia che aveva devastato il paese: case saccheggiate, uomini arrestati, abitazioni incendiate.
Durante il tragitto, due prigionieri riuscirono a fuggire, riducendo il numero a diciotto. Giunti a Cravasco, i partigiani furono sottoposti a una lunga marcia forzata. Tra di loro, Renato Quartini, mutilato a una gamba, fu costretto a camminare senza stampella, in condizioni atroci. All’alba, i prigionieri furono trucidati con raffiche di mitra e colpi di grazia. Un solo sopravvissuto, Arrigo Diodati, fu lasciato sul posto e creduto morto, salvandosi miracolosamente.
Il ruolo dei comunisti nella Resistenza
In questa giornata di ricordo, è emersa una nota stonata durante gli interventi commemorativi. Giacomo Ronzitti, presidente dell’ILSREC di Genova, ha citato le forze politiche che animarono la Resistenza – cattolici, liberali e socialisti – dimenticando il ruolo cruciale dei comunisti. Questa omissione ha suscitato sconcerto tra i partecipanti, considerando che il contributo dei comunisti fu determinante nella lotta antifascista e per la liberazione dell’Italia.
Un invito a non dimenticare
Il Partito Comunista Italiano ha sottolineato la necessità di preservare la memoria storica, rendendo omaggio ai sacrifici di tutti coloro che combatterono per la libertà. È importante che il riconoscimento ai comunisti non venga trascurato, per onorare il contributo fondamentale che essi diedero al movimento partigiano.
Ricordare per costruire il futuro
L’eccidio di Cravasco rimane una ferita nella memoria storica italiana, ma anche un monito a non dimenticare il prezzo della libertà. A distanza di 80 anni, il ricordo dei 17 martiri ci invita a riflettere sull’importanza dei valori di giustizia, solidarietà e resistenza contro ogni forma di oppressione.
“Viva l’Italia e viva il Comunismo!” furono le ultime parole di quei giovani eroi, un grido che ancora oggi risuona come un simbolo di coraggio e di lotta per un mondo migliore. Questo secondo la testimonianza di Arrigo Diodati “Franco”, sopravvissuto all’eccidio di Cravasco, conservata presso l’ILSREC di Genova.
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