Festival di Borgio Verezzi, i risultati sono andati oltre ogni più ottimistica previsione, nelle serate tra p.za Sant’Agostino e teatro Gassman sono andati in scena 11 spettacoli, 3 dei quali in prima nazionale
Si è sempre registrato il pienone e, in qualche caso, il tutto esaurito, come ad esempio per “Nota stonata”, successo francese mai rappresentato in precedenza in Italia, sino a sfiorare le 4 mila presenze complessive. Bilancio assolutamente positivo, quindi, per la 54^ edizione del Festival che, nonostante tutto, ha ottenuto un elevato gradimento da parte del pubblico, capace tra l’altro di adattarsi alle misure di sicurezza anti Covid19, e ha avuto un larghissimo seguito e numerosi consensi sui media e sui social.
Ma soprattutto, commenta con soddisfazione il direttore artistico Stefano Delfino, «abbiamo tracciato una strada poi seguita anche da altri, abbiamo contribuito un poco, nel nostro piccolo, a quella ripresa tanto invocata dopo i mesi bui del lockdown e con grande piacere abbiamo verificato sul campo che c’è tanta voglia di tornare alla normalitá». E prosegue: «Una scommessa vinta, insomma, anche perché, quando alcuni mesi fa l’Amministrazione comunale di Borgio Verezzi ha deciso di mantenere accesa la fiammella del teatro, sapevamo che avrebbe potuto essere un percorso irto di rischi, una sorta di salto nel buio. Tanti i dubbi e gli interrogativi: gli spettatori, soprattutto quelli non del luogo, sarebbero venuti? E in che numero? E avrebbero gradito proposte diverse dalle solite? A posteriori, ogni perplessità si è dissolta: la risposta è stata positiva e massiccia».
«È stata un’edizione molto impegnativa», commenta la responsabile organizzativa del Festival Carmen Delbalzo, «ma anche una scommessa, che è stata vinta tutti insieme». Aggiunge il sindaco Renato Dacquino: «Il 54° Festival appena concluso sarà per sempre ricordato come il protagonista di un’annata speciale: il 2020. In giorni di blocco totale di ogni programmazione si è scelto con responsabilità e coraggio di andare avanti. La scelta fatta ha avuto grande visibilità mediatica e ha stimolato tutti a riprendere, pur con le dovute attenzioni, le varie attività.
I risultati ottenuti, a una prima ma razionale valutazione, evidenziano: successo di pubblico e di critica e il superamento delle difficoltà causate dalla pandemia e dalle fragilità umane.
Ancora una volta il fattore umano è stato determinante: le compagnie, il team del Festival, i dipendenti comunali, le attività commerciali, i partner e gli sponsor, le associazioni e gli abitanti di Verezzi… Tutti hanno collaborato e lavorato insieme lealmente e con spirito costruttivo. Un’annata speciale e risultati positivi: una bella soddisfazione per tutti! Determinante il fattore umano e, alla base di tutto, in una società a volte distratta e superficiale, le competenze! Bene ricordarlo».
Conclude la consigliera con delega al teatro Maddalena Pizzonia: «Durante la preparazione di questo Festival così particolare non avevamo idea che il pubblico avrebbe risposto così bene! Temevamo che la paura e la diffidenza potessero fermare la voglia delle persone di andare a teatro, invece grazie alle misure di sicurezza messe in luogo e al grandissimo affetto che il nostro pubblico riserva sempre alla nostra manifestazione siamo riusciti a ottenere grandi successi una serata dopo l’altra».