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Chiusa autostrada tra Nervi e Recco, delirio per il traffico nel levante genovese

Chiusa autostrada tra Nervi e Recco, delirio per il traffico nel levante genovese

Mattinata di delirio sull’Aurelia oggi, venerdì 7 febbraio, con lunghe code nel levante soprattutto in direzione Genova per le persone che si recavano al lavoro.

Il tratto autostradale tra Genova Nervi e Recco è rimasto chiuso fino alle 8, due ore in più rispetto al previsto, per i lavori di verifica all’interno della galleria Castelletto.

Chiusa autostrada tra Nervi e Recco, delirio per il traffico nel levante genovese

Così i veicoli provenienti da Genova Ovest sono stati obbligati a uscire a Genova Nervi, proseguire lungo la SS1 Aurelia e rientrare a Recco per andare sul levante.

Pesanti le ripercussioni sul traffico cittadino, su cui si è riversato anche quello pesante, soprattutto all’altezza di Bogliasco e in prossimità del casello di Genova Nervi e sul traffico autostradale tra Genova Est e Genova Nervi.

Chiusa autostrada tra Nervi e Recco, delirio per il traffico nel levante genovese

La passione per il mare e le tradizioni: il libro Pesci salati

Il libro Pesci salati

Immaginate due amici appassionati di mare, una con l’hobby della pesca e l’altro con la capacità di restaurare e costruire barche.

Unite a tutto questo il desiderio di cercare di conservare le antiche tradizioni della nostra terra.

Aggiungete infine un amore smisurato per quella distesa blu dove si specchia la Liguria, che solo chi ci vive davanti è in grado di comprendere. I protagonisti di questa storia si chiamano Marina Boero e Roberto Guzzardi e, nella loro opera letteraria dal titolo “Pesci salati”, hanno raccolto la straordinaria cultura di mare tipica della nostra regione.

“Insieme ad alcuni amici abbiamo fondato l’associazione culturale – Storie di Barche – per cercare di salvaguardare quanto si trovi a ruotare attorno al mare ed alla navigazione”, spiega Guzzardi, “e con questa abbiamo fatto numerose esperienze con le scuole che hanno apprezzato molto i nostri laboratori.

In questi spazi tematici i bambini hanno iniziato a scoprire le cose più semplici della marineria, dalle corde e i nodi per arrivare a restaurare una barca e a cucire una vela latina. Tra i vari progetti fatti è nata poi l’idea del libro”.

Marina e Roberto partono infatti da una enorme passione per il mare e i suoi mille aspetti, tra segreti e risorse che solo la grande distesa blu sa offrire.

Il loro lavoro è nato dall’ascolto degli anziani, portatori di una cultura e di usi che a poco a poco vanno sparendo, sopraffatti dalla globalizzazione.

Il tentativo fatto dai due liguri è proprio quello di non fare sparire del tutto quel portato di cultura non scritto. Ed è proprio il racconto il veicolo di trasmissione di questo sapere, una conoscenza non di fantasia ma di vita reale e vissuta, dove le esperienze si accumulano creando un bagaglio utile ad affrontare il futuro. “Con gli anziani si trova una parola limpida, trasparente e sincera”, spiegano gli Autori, “legata ad un mondo che non esiste più, semplice ed essenziale eppure così denso di vita”.

Un tempo la spiaggia era un luogo di incontro e di scambio, non c’era turismo balneare e gli arenili erano a disposizione dei pescatori.

E la pesca era un momento importante nell’economia costiera, in quanto forniva il sostentamento di numerose famiglie e creava un sistema economico molto articolato.

In questo senso, l’opera letteraria celebra le origini e lo sviluppo della pesca e della conservazione dei pesci catturati. Un sistema dotato di regole molto rigide, che già la Repubblica di Genova aveva promulgato per evitarne la vendita abusiva, con sanzioni molto pesanti per chi non rispettasse le norme. Questo si rendeva necessario per evitare una concorrenza sleale su un prodotto che era il sostentamento per moltissime persone che, a vario titolo, ruotavano attorno al sistema pesca e conservazione.

L’acciuga era infatti il pesce ideale per essere conservato sotto sale, all’epoca unico sistema per garantire una durata nel tempo che garantisse la possibilità di commerciarlo con zone anche molto lontane dal mare.

Ad esempio nelle vallate cuneesi esiste la tradizione degli acciugai che rivendevano i prodotti liguri nel cuore del Piemonte, per far fronte alla fame nei periodi più bui dell’anno. Tutta questa cultura antica, al storia e la passione sono racchiuse nell’opera di Boero e Guzzardi che esplora la tradizione in senso ampio, indagando nei meandri meno noti di una tradizione ligure fatta di mare e fatica. Una storia che è davvero gradevole da scoprire ed un sapere che deve essere salvaguardato.

Roberto Polleri

Davide Craviotto riparte dalla Ronde della Val Merula

Davide Craviotto con la Peugeot 208 R2B (ph S. Bertuccioli)

Genova – Inizia dalla 7^ Ronde della Val Merula, in programma sabato e domenica ad Andora, la stagione 2020 di Davide Craviotto. Il pilota genovese prenderà parte alla gara savonese al volante della Peugeot 208 R2B, che gli sarà messa a disposizione dalla By Bianchi, e con  il fido Fabrizio Piccinini alle note.

Reduce da un recente intervento chirurgico, il portacolori della scuderia Project Team affronterà l’impegno con molta cautela. Anche se ho avuto l’ok dai medici – osserva – fisicamente non sono al top ma la voglia di ricominciare è tanta e, pertanto, stringerò i denti se avvertirò ancora qualche dolore, proprio come è successo martedì durante alcuni test in pista. Tra l’altro, è mia intenzione, quest’anno, prendere parte all’inedito “Campionato Rally Liguria” e mi dispiaceva molto non essere via alla prova d’apertura”.

“Considerato che le mie condizioni fisiche non sono ottimali – conclude Davide Craviotto – vedrò di giocarmela al meglio in una classe che, come sempre, si presenta tosta sia per la quantità che per la qualità degli avversari”.

Baglietto, protagonista del distretto industriale spezzino

Baglietto, protagonista del distretto industriale spezzino

Design, innovazione, ricerca e sviluppo. Sono questi i capisaldi di Baglietto, cantiere della Spezia tra le realtà più influenti del territorio che ha fatto della sua impronta Made in Italy un’attitudine vincente, vero tratto distintivo del marchio del Gabbiano da oltre 165 anni.

L’Ad di Baglietto Michele Gavino

Baglietto, spiega l’Ad Michele Gavino è un “Un marchio che ha più di 160 anni di storia, che ha avuto come armatori Giacomo Puccini e Gabriele D’Annunzio e che oggi dopo la crisi del 2008 si sta consolidando grazie al piano di rilancio del gruppo Gavio” che lo ha acquisito nel 2012.

Baglietto, si considera parte integrante del distretto industriale del Golfo dei Poeti, e vuole sostenere lo sviluppo del territorio partecipando attivamente alle iniziative volte a potenziarne le possibilità e l’offerta imprenditoriale.

Baglietto, protagonista del distretto industriale spezzino

Per questo è tra i sostenitori, ad esempio, del progetto promosso dal Comune della Spezia, in accordo con la Regione Liguria, che punta a far diventare Spezia capitale mondiale della nautica, anche attraverso la realizzazione del ‘Miglio blu’.

Si tratta di una pista ciclabile blu creata per rilanciare il distretto nautico spezzino sia dal punto di vista dell’immagine, ma anche logistico grazie al complesso intervento di restyling delle infrastrutture e creazione di servizi e aree residenziali per membri di equipaggi o clienti dei grandi cantieri lungo il percorso, appunto, del Miglio blu.

Baglietto, protagonista del distretto industriale spezzino

Baglietto ha potenziato le infrastrutture del cantiere, in particolare attraverso la bonifica dell’intero sito produttivo che si estende oggi per 35.000 mq, la realizzazione di due capannoni per la costruzione al coperto di scafi fino a 65 metri e di banchine attrezzate per ospitare yacht fino a 70 metri.

Un progetto di enorme rilievo che ha comportato diversi anni di lavoro, con una rinnovata darsena di oltre 3.600 mq e due banchine di 85 metri con un notevole aumento della capacità di ormeggio.

Baglietto, protagonista del distretto industriale spezzino: il My Severin*s

Fra l’altro è in completamento la costruzione di una terza campata che permetterà al cantiere di potenziare ulteriormente le sue necessità produttive. Nel contempo l’occhio è rivolto alle vicine aree militari, 12mila metri quadri per le quali viene auspicat una concessione pluriennale”.

All’interno del cantiere operano, oggi, 54 dipendenti con la collaborazione di maestranze esterne per circa 200 persone.

Nel 2019 Baglietto ha utilizzato la professionalità e competenza di circa 150 aziende liguri, in buona parte considerate artigiane ed industriali, di cui oltre 100 sul territorio spezzino, per un valore economico complessivo di circa 7 milioni di euro.

Baglietto crede inoltre nell’importanza strategica di sviluppare le competenze del proprio capitale umano e lavora per individuare percorsi condivisi di crescita e benessere delle risorse.

Baglietto, protagonista del distretto industriale spezzino

In particolare, ad esempio, ha siglato un accordo integrativo sul welfare, che rientra nel progetto flexible benefit, che consiste in un sistema di beni e servizi messi a disposizione del dipendente, a miglioramento della vita privata e lavorativa.

Baglietto punta, però, anche “sulla sostenibilità ambientale, i nuovi armatori sono sempre più attenti a questo aspetto e noi non siamo da meno”. “Un esempio su tutti – Spiega l’Ad Gavino è l’avere eliminato le bottigliette di plastica nel cantiere. Abbiano dato a tutti i nostri dipendenti, una bottiglietta di metallo che può essere riempita dai distributori presenti nel cantiere.”

L’Ad di Baglietto Michele Gavino

Grazie, infatti, alla competenza professionale delle proprie persone, designer, progettisti, ingegneri, artigiani capaci di studiare, progettare e realizzare imbarcazioni di altissima qualità.

Con le proprie maestranze Baglietto vuole essere un marchio attivo all’interno dello scenario della nautica mondiale, dove le imprese italiane si ritagliano un ruolo da player di primo piano. Testimonianza ne è il Global Order Book 2020, la classifica certificata dell’andamento del mercato internazionale delle imbarcazioni maggiori di 24 metri che anche quest’anno ha assegnato al Made in Italy il podio mondiale della produzione di superyacht.

Baglietto, protagonista del distretto industriale spezzino

Italiani e azzardo: quali sono i giochi più gettonati?

Italiani e azzardo: quali sono i giochi più gettonati?

I cittadini tricolori amano tentare la sorte giocando d’azzardo: è quanto emerge dai dati di settore relativi al 2018, che hanno riportato un volume complessivo di raccolta pari a 104,9 miliardi di euro (+3% rispetto all’anno precedente). Ma quali sono i giochi preferiti dagli appassionati di gambling italiani? Scopriamolo insieme, cercando di capire anche quali sono i motivi sottostanti alle principali scelte da parte dei giocatori.

I giochi più amati dagli italiani

Il ventaglio di scelta riguardo alle tipologie di gioco d’azzardo è ormai decisamente ampio, grazie alle numerose versioni dei giochi da casinò tradizionali che si susseguono anno dopo anno. Eppure sono sempre i grandi classici del gambling a tenere banco: i passatempi che hanno registrato le percentuali di apprezzamento maggiore da parte del pubblico di appassionati italiani sono infatti le slot machine (48,5%), i giochi di carte (16,2%) e le scommesse sportive (10,1%).

Italiani e azzardo: quali sono i giochi più gettonati?

Il successo enorme delle slot nel nostro Paese è dovuto principalmente alla loro accessibilità in termini di presenza sul territorio e di tecnica, in quanto non sono necessarie particolari abilità per giocare. Le slot machine permettono infatti a giocatori di qualsiasi livello di esperienza di ottenere vincite anche consistenti, semplicemente avviando i rulli e attendendo la comparsa dei simboli giusti. E non è tutto: il loro grande apprezzamento è legato anche alla proposta, da parte di portali web come Leovegas ad esempio, di varianti sempre nuove e con ambientazioni insolite come Gonzo’s Quest, per dirne una, che incuriosiscono i giocatori e permettono di dedicarsi al loro passatempo preferito in qualsiasi momento della giornata. Le tecnologie digitali hanno infatti spostato sempre più in alto l’asticella di gradimento dei giocatori, che possono godere oggi di una maggiore scelta e comodità.

I giochi di carte conquistano il secondo posto nella classifica delle preferenze degli italiani. Amati in particolar modo da chi si cimenta nei giochi di strategia, queste tipologie di giochi sono decisamente più stimolanti in quanto richiedono un certo livello di conoscenza delle regole, oltre a delle competenze tecniche molto affinate. Anche il continuo confronto con giocatori più esperti è un punto che va a favore di questi passatempi, rappresentando di fatto un’occasione di crescita personale e di arricchimento dal punto di vista tecnico; a confermarlo è il fatto che molto spesso una passione come quella per il poker o per il blackjack, ad esempio, diventa una vera e propria professione per i giocatori più capaci.

A completare il podio troviamo le scommesse sportive, che arrivano al terzo posto della classifica e confermano ancora una volta la grande passione per lo sport da parte degli italiani. Quelle più gettonate sono naturalmente le scommesse relative alle partite di calcio di serie A e serie B: secondo quanto emerge dai dati di settore, infatti, sono sempre di più gli appassionati di calcio che si cimentano in pronostici riguardo alle partite in programma settimana dopo settimana, andando ad alimentare la raccolta relativa alle scommesse. Anche in questo caso l’avvento delle tecnologie digitali ha avuto un ruolo decisivo, per via della semplicità con la quale è possibile effettuare le proprie puntate grazie alle piattaforme dedicate.

Le zone nelle quali si gioca di più

Parlando di apprezzamento del gambling, dal punto di vista geografico il nostro Paese appare piuttosto disomogeneo, con alcune province che spiccano sulle altre. In generale è la zona centro-settentrionale a far registrare i numeri maggiori, e la provincia di Prato è quella che conquista il primo posto in assoluto, con una media di 672 euro di spesa pro-capite all’anno (dati 2017); a seguire troviamo le province di Sassari (516 euro), Como (494 euro), Teramo (463 euro) e Sondrio (460 euro). Le spese pro-capite minori in assoluto sono invece state riportate in Sardegna, Sicilia e Calabria.

Spezia, presentati gli acquisti di Vitale e Di Gaudio

Spezia, Aquile imbattute in A contro la Salernitana
Spezia Calcio

Alla presenza del Direttore Generale Tecnico Guido Angelozzi, si è svolta nella tarda mattinata di oggi la presentazione ufficiale degli ultimi due arrivati in casa Spezia Calcio, ovvero Luigi Vitale e Antonio Di Gaudio.

A prendere per primo la parola l’esterno alto, che ha già assaggiato la panchina in occasione della vittoriosa sfida casalinga con il Pordenone “Voglio aiutare questa squadra, dare il mio contributo e provare ad essere il valore aggiunto perchè ho tanta voglia di giocare e di essere determinante; mi sto calando in questa famiglia con tutto me stesso, sono una persona positiva, qui ho trovato un gruppo splendido e tutti gli ingredienti per far bene, in primis un mister affamato e capace di trasmettere la propria grinta alla squadra.

Luigi e io siamo più esperti rispetto alla maggior parte del gruppo, pertanto dobbiamo essere un esempio, aiutare la squadra e mettere la nostra esperienza al servizio dei più giovani.

Ragusa? Ci conosciamo molto bene, ci siamo sentiti spesso e mi ha sempre parlato splendidamente di tutto l’ambiente spezzino, quindi quando c’è stata la possibilità di venire qui non ci ho pensato due volte, nonostante avessi altre proposte: avevo davvero voglia di indossare questa maglia e giocare in uno stadio come il “Picco” che mi ha sempre entusiasmato, perchè è uno stadio del Sud collocato al Nord. Amo gli stadi caldi e se al momento sugli spalti ci sono tanti posti vuoti, vuol dire che toccherà a tutti noi riportare i tifosi allo stadio, anche perchè questo da avversario è sempre stato il campo più difficile, la trasferta più complicata da affrontare.

Ho davvero tanta voglia di giocare, mi manca la partita, ma mi sono sempre allenato al massimo e sono sicuro che riuscirò a trovare il ritmo partita al più presto.

Io un amuleto? Speriamo, sarebbe meraviglioso; di certo il campionato è più aperto che mai e ad eccezione del Benevento, tutto puà accadere e noi siamo pronti a giocarci le nostre carte.

Il Perugia? Organico tra i migliori della Serie B, con un tecnico esperto e carismatico, ma dobbiamo pensare soltanto a noi stessi e cercare di dare il massimo per proseguire nella striscia positiva”.

A seguire parola al numero 33 aquilotto, Luigi Vitale: “Siamo venuti qua per metterci a disposizione del Club, a disposizione di un tecnico molto bravo che fa giocare molto bene la squadra e di un gruppo forte come volevamo e che qui abbiamo trovato. Dobbiamo pensare ad affrontare nel miglior modo possibile una partita alla volta ed io voglio dare il mio contributo alla causa; qui c’è tanta voglia di stupire e c’è ancora tanto margine di crescita.

Ho trovato un gruppo molto unito e onestamente non sembra di esser appena arrivati, ma di esser qui da tanto; in una rosa giovane, aver qualche giocatore esperto in gruppo è essenziale, d’altronde i consigli aiutano a crescere e fa parte del nostro ruolo dispensarli.

Gli ultimi 90′ disputati? Nella finale playoff dello scorso anno, ma ci siamo sempre allenati, siamo pronti e abbiamo voglia di scendere in campo. Inutile nascondere che il ritmo partita ad oggi magari non c’è ancora, ma sto lavorando per farlo arrivare il prima possibile.

La tratttativa? Alla prima chiamata del DG ho risposto presente, poi le cose si sono un po’ complicate per altri motivi non riguardanti lo Spezia, ma sono contento che alla fine si sia risolto tutto e di esser qui oggi.

Sabato scorso ho assistito alla partita dalla tribuna e sono rimasto molto colpito dal pubblico, perchè nonostante la Curva Ferrovia non fosse gremita, si è fatto sentire per tutta la partita, caricando la squadra in maniera eccezionale; di certo ora tocca a noi riportare la gente sugli spalti, con sacrifici, risultati e grinta.

La gara di Perugia? Conosco molto bene Cosmi, immagino che stia caricando tantissimo la partita di sabato, ma noi siamo e ci faremo trovare pronti, perchè anche noi vogliamo far qualcosa di importante e non vogliamo lasciare punti per strada”.

Genoa, Perin: Dobbiamo tirare fuori il meglio di noi stessi

Tutto il Genoa davanti. Mattia Perin si racconta e lo fa nel cuore della storia rossoblù, al Museo del Genoa. Davanti la bacheca con la divisa di Giovanni De Prà, quella del suo esordio in Nazionale, anno 1924. Alle spalle di Mattia le maglie che raccontano la storia del più antico club del calcio italiano. Un abbraccio, è il passato che va custodito, è il futuro che si vuole costruire. Tutto è nitido. “E i fatti parlano chiaro” dice Mattia al Museo. Le telecamere girano per uno speciale di Genoa Channel. “Tornare è stata una scelta facile. E’ come se non me ne fossi mai andato…”. Basta riavvolgere il nastro. Un anno e mezzo fa si raccontava il congedo del portierone. “Alla Juventus ho imparato tanto, a partire dall’umiltà dei campioni. Una decisione che riprenderei. Così come sono attaccato a Genova e a questi colori. Cinque campionati in A, dieci contando le esperienze giovanili. Qui è nata Vittoria”. Che è il nome della prima figlia di Mattia. Amore, prima di ogni altra cosa. E poi, certo, la volontà che anima ogni verso sportivo. Se ne parla, aspettando Genoa-Cagliari. “Sarebbe bello succedesse domenica. Siamo consapevoli che il 100% non basti più. Per tirarci fuori dobbiamo essere la miglior versione di noi stessi. In campo e fuori”.

Questo è il Genoa, il passato va custodito, il futuro costruito. Mattia lo sa e lo fa: “Quando mi ha chiamato il presidente ho detto sì. E ringrazio il mister. Voglio trasferire quello che ho imparato ai giovani. Vogliamo essere un unico blocco. E sappiamo che dobbiamo migliorarci giorno dopo giorno. Ci sarà da lottare fino al 90’ dell’ultima partita, abbiamo bisogno dei tifosi e dell’effetto Marassi. I risultati passano dalle prestazioni, conta la continuità. Abbiamo enorme rispetto per il Cagliari, ma vogliamo prendere punti. Il campionato è lungo, c’è la necessità di accelerare. Ce la possiamo fare”. Tutti per il Genoa, parola di Perin.

Arbitri A: Calvarese per il Genoa, Valeri per la Samp

Calcio: che Ceparana a Sestri

Sono stati designati gli arbitri del prossimo turno di serie A.

Ad arbitrare l’incontro tra il Genoa e il Cagliari, in programma domenica alle 15, è stato designato Gianpaolo Calvarese, esponente della sezione di Teramo. La Commissione Arbitri Nazionale di Serie A ha affidato la direzione della video assistenza a Luca Pairetto di Nichelino, appartenente al distretto di Nichelino, in collaborazione con l’avar Pasquale De Meo, rappresentante della sez. di Foggia. L’incarico di assistenti è stato affidato all’operatività di Mauro Vivenzi e Valentino Fiorito, tesserati nelle sezioni di Brescia e Salerno. Come quarto ufficiale è stato designato Lorenzo Maggioni, sezione A.I.A. di Lecco. Per questo turno di campionato la Lega Serie A promuove la giornata “Dynamo Camp”.

La designazione arbitrale per TorinoSampdoria, gara in programma sabato 8 febbraio 2020 (ore 18.00) all’”Olimpico” di Torino e valida quale 23.a giornata della Serie A TIM 2019/20.

Arbitro: Valeri di Roma 2.
Assistenti: Preti di Mantova e Bresmes di Bergamo.
Quarto ufficiale: Baroni di Firenze.
VAR: Doveri di Roma 1.
AVAR: Bindoni di Venezia.

La Gdf sequestra 54 tonnellate pellets alla Spezia

Gdf ed Agenzia delle Dogane stroncano contrabbando di auto di lusso

La Guardia di finanza della Spezia con i funzionari del Reparto Antifrode dell’Ufficio delle Dogane ha posto sotto sequestro 3.600 sacchi di pellets da 15 kg ciascuno per un peso complessivo di 54 tonnellate contenuti all’interno di due containers provenienti dall’Egitto.

Le analisi sui campioni prelevati hanno accertato la non conformità all’etichettatura commerciale per il contenuto di ceneri e di azoto superiori a quelli consentiti.

Gli ulteriori accertamenti hanno accertato anche la falsità materiale del certificato di analisi prodotto dall’importatore e la presenza sui sacchi di un marchio registrato contraffatto.

Il potere calorifico dichiarato sulle singole confezioni infatti era molto superiore rispetto a quello accertato, dato questo che avrebbe tratto in inganno il consumatore finale.

Inoltre, non si trattava di pellets di abete ma di scarti di lavorazione del legno derivante dalla fabbricazione di mobili.

Smaltimento illecito di rifiuti, ristoratore di Lerici e trasportatore nei guai

Cambio al vertice della Capitaneria di porto della Spezia
Il Comando della Guardia Costiera della Spezia

Nell’ambito dell’attività quotidianamente svolta dagli uomini delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera per la tutela dell’Ambiente, il personale dell’Ufficio Locale Marittimo di Lerici, con l’ausilio dei tecnici dell’ARPAL, ha accertato nei giorni scorsi uno smaltimento illecito di rifiuti, verificatosi durante l’anno 2018.

In particolare, è stato appurato che circa 7.000 kg di grassi e oli, provenienti dalle cucine di un ristorante, misti a fanghi di fosse settiche prelevati dalla Fossa Imhoff della medesima attività commerciale, confluivano presso un depuratore comunale, violando la normativa che prevede che i grassi e oli derivanti dalle cucine, costituendo rifiuti speciali, debbano essere smaltiti tramite un apposito servizio di raccolta, con conferimento ai vari Consorzi obbligatori nazionali di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali e animali esausti.

Ai sensi dell’ art. 178, comma 3 del D.Lgs. 152/2006, che sancisce il principio di co-responsabilizzazione per la corretta gestione del rifiuto, sono stati identificati e deferiti all’Autorità Giudiziaria tutti i soggetti coinvolti nell’intera filiera, a partire dal produttore del rifiuto, cioè il titolare del ristorante, agli operatori e ai legali rappresentanti della Ditta che ha effettuato il trasporto, oltre ai responsabili e legali rappresentanti della Società adibita allo smaltimento.

L’ipotesi di reato ravvisata è quella relativa all’art. 256 del D.Lgs 152/2006 (Attività di gestione di rifiuti non autorizzata).