Home Blog Pagina 6244

La Polizia arresta pusher ecuadoriano in via della Maddalena

Polizia Locale, scoperto b&b abusivo dello spaccio nel centro storico di Genova
Spaccio di droga (foto di repertorio)

Gli agenti del Commissariato Centro l’altro giorno hanno arrestato un 43enne ecuadoriano, senza fissa dimora e pregiudicato, per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

A seguito di numerosi esposti dei residenti che segnalavano attività illecite in via Maddalena, i poliziotti del Commissariato hanno intensificato i controlli nella zona.

Giovedì pomeriggio, l’attenzione degli agenti è stata attirata dal 43enne che si guardava nervosamente intorno e stringeva a sé uno zaino indossato al contrario con fare sospetto.

L’uomo, resosi contro della presenza della Polizia, ha cercato di fuggire invano, confondendosi tra gli avventori di un locale lì accanto.

A seguito di una perquisizione personale nel suo zaino, sono state trovate 12 bustine in cellophane contenenti 28,24 grammi di derivati dalla cannabis.

Destinatario inoltre di un’espulsione amministrativa della Prefettura di Genova, l’uomo è stato rinchiuso nel carcere di Marassi.

A Pegli aggredisce la moglie armato di cacciavite: 28enne romano arrestato

Cacciavite (foto di repertorio)

La polizia, giovedì scorso, ha arrestato un 28enne romano per lesioni aggravate e maltrattamenti in famiglia.

La donna, una 40enne genovese aggredita dal marito con un cacciavite, ha trovato rifugio in una delle camere riuscendo a chiamare la polizia.

All’arrivo degli agenti, nell’abitazione di Genova Pegli, l’uomo era intento a preparare una valigia con i suoi effetti personali.

La donna trasportata all’Ospedale Micone di Sestri Ponente è stata medicata con una prognosi di 10 giorni.

In tutte le altre aggressioni non era mai riuscita a denunciare le angherie del marito, ma questa volta ce l’ha fatta.

Il 28enne, arrestato, è stato trasferito presso la casa circondariale di Marassi.

Cadavere sui binari a Lavagna. Ore 9, Rfi: ripresa circolazione treni. Forti ritardi

Treno nel Levante ligure (foto di repertorio)

Cadavere ritrovato oggi all’alba sui binari a Lavagna.

Lavagna, cadavere sui binari: forse una donna ma è un giallo. Circolazione treni sospesa

Poco dopo le 9 di oggi i responsabili di Rfi hanno riferito che “sta tornando progressivamente alla normalità, dalle 9.05, la circolazione ferroviaria sulla linea Genova–La Spezia, sospesa dalle 5.45 fra Chiavari e Sestri Levante per il ritrovamento di un cadavere sui binari a Lavagna”.

Tuttavia, i treni in viaggio hanno registrato ritardi fino a 150 minuti, mentre quattro regionali sono stati limitati nel percorso.

Si sono quindi verificati forti disagi per pendolari, lavoratori, residenti e turisti.

La circolazione ferroviaria era parzialmente ripresa intorno alle 8 fra Chiavari e Sestri Levante su un solo binario, a senso unico alternato, con ritardi fino a 70 minuti e riprogrammazione del servizio ferroviario.

Intanto, proseguono i rilievi dell’autorità giudiziaria per identificare la vittima e accertare i dettagli del tragico fatto.

Lavagna, cadavere sui binari è di una 29enne: aveva trascorso la serata con amici

 

 

Gara di appalto per la diga foranea del porto di Vado Ligure

Coronavirus | Hotel isolato a Finale Ligure, tampone a marittimo

L’Autorità di Sistema Portuale Genova Savona ha presentato il bando per la progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori di prima fase della nuova diga foranea del porto di Vado Ligure.

La gara è unica e ha un costo di circa 80 mln di euro sia per la progettazione che per la realizzazione. I lavori saranno assegnati con procedura telematica e con il criterio dell’offerta più vantaggiosa sulla base di criteri che premiano gli elementi qualitativi, 85% del punteggio a disposizione, rispetto a quelli dell’offerta economica, 15% del punteggio.

L’importo a base d’asta vale 77 mln e 890 mila euro, compresi 627 mila euro di costi di progettazione e maggiore di un milione per gli oneri di sicurezza. Le offerte potranno essere presentate sino alle ore 12 di mercoledì 30 ottobre 2019.

La prima seduta di gara, con l’apertura delle buste telematiche, iniziano alle ore 14 dello stesso giorno presso la sede dell’Authority. Il programma dell’intervento prevede un termine di 6 mesi per la realizzazione del progetto esecutivo e 36 mesi di lavori di cantiere dalla data di consegna dei lavori.

Si annuncia lo smantellamento di circa 400 metri dell’attuale molo e il riutilizzo nella nuova diga dei 13 cassoni rimossi, oltre alla posa di 2 cassoni ex novo. Il nuovo sopraflutti, sarà ruotato verso il mare e aperto per migliorare la manovrabilità delle navi; si vuole avere fondali più profondi, cioè dai 35 ai 49 metri.

Nella configurazione finale, il molo foraneo di prima fase sarà prolungato verso mare per altri 240 metri. Ai piedi dei cassoni è prevista una fila di massi “guardiani”, e l’intera diga sopraflutti sarà coronata da una sovrastruttura in calcestruzzo di 2,5 metri di altezza e da un muro paraonde alto 4,5 metri, a protezione di navi e strutture.ABov

 

No al Governo di tasse e invasione. Rixi: oggi e domani 50 gazebo per raccolta firme

"Gazebata" Lega Liguria

“Salvini non mollare” e “No al Governo delle poltrone, dell’inciucio, delle tasse e dell’invasione”.

Oggi e domani 50 gazebo della Lega in Liguria, da Ventimiglia a Sarzana, per la raccolta di firme a sostegno del segretario federale, senatore Matteo Salvini.

“Nei nostri gazebo – ha spiegato il segretario nazionale della Lega Liguria, onorevole Edoardo Rixi – raccoglieremo le firme contro il Governo che ha tolto la parola ai cittadini.

Con questa iniziativa vogliamo dare il più totale sostegno a Matteo Salvini perché vada avanti per il bene dell’Italia e per ridare agli italiani la possibilità di tornare a votare e di scegliere liberamente e democraticamente da chi vogliono essere governati”.

Edoardo Rixi dalle 16 di oggi sarà presente al gazebo di via XX Settembre a Genova (davanti a Kasanova).

 

Carige, ok piano salvataggio e aumento capitale. Toti e Bucci: senso di responsabilità

Carige, l’assemblea approva aumento di capitale

“L’approvazione del piano di salvataggio di Carige e’ una buona notizia per Genova e tutta la Liguria: ringraziamo gli azionisti, i commissari e i lavoratori per il senso di responsabilita’ e l’impegno dimostrato”.

Lo hanno dichiarato ieri in una nota congiunta il governatore ligure Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci, dopo il via libera all’aumento di capitale da parte dell’assemblea straordinaria.

“Regione e Comune hanno seguito le vicende di Carige fin dal primo giorno, per salvaguardare l’Istituto e i lavoratori – hanno aggiunto Toti e Bucci – ora la banca puo’ guardare al futuro e riprendere un percorso di crescita per affiancare lo sviluppo dell’economia ligure”.

Soddisfazione comunque bipartisan, come ha dimostrato anche la nota rilasciata dal Pd: “Il via libera all’aumento di capitale e’ una buona notizia che fa ben sperare per il futuro della banca genovese e quindi per i correntisti, gli azionisti e i lavoratori. Ringraziamo il senso di responsabilita’ e il coraggio dimostrato oggi da tutti gli azionisti, che hanno creduto nel futuro dell’istituto. Per Carige c’e’ ancora molto da fare, ma il voto di oggi segna sicuramente un passo molto importante per il salvataggio e l’indipendenza della banca ed e’ un segnale forte per l’intero territorio ligure”.

“Cauto ottimismo – ha dichiarato l’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti (Lega) – per il salvataggio di Banca Carige. Abbiamo evitato il tracollo, ma attendiamo adesso un progetto che mantenga testa, gambe e cuore in Liguria.

In questi mesi abbiamo sottolineato più volte l’importanza di avere una banca del territorio, gestita in maniera sana e trasparente, che rappresentasse un volano di sviluppo per le imprese e di vicinanza per le famiglie.

Crediamo che da questi valori debba ripartire Carige, e non da un’ottica speculativa che non farebbe altro che impoverire il nostro tessuto economico e pregiudicare l’occupazione”.

 

Lavagna, cadavere sui binari: forse una donna ma è un giallo. Circolazione treni sospesa

Un treno in corsa (foto di repertorio fb)

All’alba di oggi un cadavere è stato trovato sui binari ferroviari tra Lavagna e Cavi di Lavagna (Arenelle).

Dalle 5.45 la circolazione ferroviaria fra Chiavari e Sestri Levante (linea La Spezia-Genova) è stata quindi sospesa.

Sul posto sono intervenuti carabinieri e agenti della Polfer per i rilievi e avviare le indagini.

Ancora ignota l’identità della vittima. Finora si sa solo che sarebbe di sesso femminile, ma è un giallo. Anche perché sarebbe la prima volta che il cadavere di una persona viene ritrovato sui binari senza che sia stata data notizia dell’investimento da parte di un treno.

Infatti, nessun macchinista, in servizio nei convogli precedenti alla scoperta del cadavere, si sarebbe accorto di avere investito qualcuno.

In ogni caso, gli investigatori hanno disposto il controllo delle varie locomotive, che la scorsa notte hanno attraversato il tratto di Lavagna, per il rilievo di eventuali tracce di sangue.

Tutti i treni sono stati cancellati oppure registrano fortissimi ritardi. I responsabili di Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) hanno comunque riferito che “è in corso la riprogrammazione del servizio ferroviario”.

Seguono aggiornamenti.

Cadavere sui binari a Lavagna. Ore 9, Rfi: ripresa circolazione treni. Forti ritardi

Lavagna, cadavere sui binari è di una 29enne: aveva trascorso la serata con amici

 

Olive della Coop richiamate dal ministero della Salute per presenza allergeni

Olive della Coop richiamate dal ministero della Salute per presenza allergeni

Il ministero della Salute, tramite il proprio sistema di alert, ha diffuso anche l’avviso di richiamo per ‘Olive farcite’ a marchio Coop Italia per rischio della presenza di allergeni.

Il lotto è l’ LJ 197 prodotto dalla Inpa (Industria Nazionale Prodotti Alimentari) SpA di via Ciambellana 2 di Vinci, in provincia di Firenze. La confezione è quella da 280g peso netto, 180 g peso sgocciolato.

Il richiamo viene effettuato per la possibile presenza di solfiti non dichiarati in etichetta.

L’invito del ministero della Salute è quello, per i consumatori allergici ai solfiti di non consumare tale prodotto.

Il richiamo e la motivazione: http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_3_5_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=avvisi&tipo=richiami&id=637

Lascia marito violento, cacciata dalla famiglia perché impura: arriva a Imperia

Una donna con il volto coperto dal velo (foto d'archivio)

Accoglienza e rimpatri: ecco il duplice volto dell’ufficio Immigrazione di Imperia

Una donna di 30 anni, cacciata dalla famiglia in Algeria perché considerata “impura”, dopo aver lasciato il marito violento ha trovato rifugio in Italia, a Imperia.

Dopo un lungo viaggio, nel corso del quale è stata stuprata e messa incinta da un profugo connazionale, ha partorito una bambina che oggi ha circa un anno.

La terribile storia è venuta fuori anche perché la giovane straniera nei giorni scorsi si è presentata alla questura di Imperia con una neonata al seguito. Aveva un appuntamento all’ufficio Immigrazione per formalizzare la richiesta di protezione internazionale.

La Questura di Imperia

Gli agenti affiancati da un interprete e da un operatore EASO (European Asylum Support Office, l’agenzia europea di sostegno per l’asilo) hanno accolto la donna, che ha iniziato così a raccontare la sua storia.

Ai poliziotti e alle poliziotte, la 30enne algerina ha raccontato di essere stata data in sposa, ancora minorenne, a un uomo che si era rivelato violento e possessivo e dalla loro relazione era nata una bambina.

Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la donna aveva lasciato l’uomo. Per tale decisione, inaccettabile nella cultura del Paese musulmano, è stata ritenuta una “impura” dalla famiglia e quindi è stata “cacciata via con disonore”.

Costretta a lasciare la figlia di 9 anni, la 30enne è stata imbarcata su un aereo per la Turchia, da dove, sola e senza soldi, ha intrapreso un viaggio che l’ha portata ad attraversare numerosi Paesi e a vivere alcune esperienze traumatiche.

Dalla Grecia all’Albania, Montenegro, Croazia, Slovenia, Italia, Svizzera, Germania, Olanda, Francia e di nuovo Italia, infine, al Campo Roya di Ventimiglia.

Uno degli episodi più traumatici si è consumato l’anno scorso in Grecia all’interno di un campo profughi. Sempre secondo quanto riferito dalla donna, due connazionali, anche loro profughi, l’hanno aggredita abusando sessualmente di lei.

A seguito dello stupro è nata la bambina, che la donna ritiene ora la sua “unica ragione di vita”.

Giunta successivamente al Campo Roya, l’algerina è stata messa in contatto con l’ufficio Immigrazione della questura imperiese, dove è stata attivata la procedura per la richiesta di protezione internazionale e quella per l’individuazione di una struttura di accoglienza idonea ad ospitare mamma e figlia.

“Questa – hanno spiegato i responsabili della questura di Imperia – è solo una delle tante storie drammatiche che sistematicamente vengono assunte dal personale specializzato dell’ufficio Immigrazione che, per far fronte all’alto numero di richieste nella nostra provincia, negli ultimi anni si è dovuto rimodulare ed organizzare in maniera adeguata, considerando che la ricezione e l’intervista dei richiedenti protezione internazionale è solo una delle attività svolte.

Per la formalizzazione delle istanze l’ufficio ha programmato 2 appuntamenti fissi a settimana dedicati agli ospiti del Campo Roja, oltre a quelli quotidianamente riservati a tutti gli altri richiedenti. Preposto a ricevere tali richieste vi è sempre un poliziotto supportato da un operatore EASO, oltre a 4 mediatori culturali che intervengono per la traduzione dall’inglese, francese, spagnolo, arabo e altre lingue straniere.

Da gennaio ad oggi le richieste di protezione internazionale pervenute in Questura e riferite a tutta la provincia sono state 320 (di cui il 50-60% provengono dal Campo Roja). Il lavoro dei poliziotti richiede da un lato una efficiente programmazione e gestione delle richieste, dall’altra un’attenzione e sensibilità particolari al momento dell’incontro con persone estremamente vulnerabili.

Il personale addetto agli sportelli si occupa anche dei titoli di ingresso e soggiorno che legittimano sul nostro territorio gli stranieri comunitari ed extra comunitari. Pure in questo settore i numeri sono elevati, oltre 5300 permessi di soggiorno tra primo rilascio, rinnovo, aggiornamenti e duplicati.

Se da un lato vi è un’attività di supporto e di accoglienza, dall’altro il personale è quotidianamente impegnato in quella che è una prerogativa precipua della polizia e che si sostanzia nel controllo della regolarità degli stranieri sul territorio e, quindi, nell’individuazione e successiva verifica anagrafica e documentale dei soggetti rintracciati.

Tale attività vede la necessaria collaborazione degli uffici operativi della Polizia di Stato, primi tra tutti l’ufficio Prevenzione generale e quello del Settore di Polizia di frontiera.

L’azione di monitoraggio ha ragion d’essere ed ottiene piena efficacia nella misura in cui sia seguita da un’effettiva attività di rimpatrio di coloro che non hanno titolo all’ingresso o alla permanenza nel nostro Paese. L’espulsione non solo è rivolta agli irregolari, ma tra questi, in particolare, a chi annovera condanne o precedenti di polizia e a chi è da considerarsi soggetto ‘destabilizzante’ per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Negli ultimi 2 anni la questura di Imperia figura tra le prime venti in Italia, per numero di provvedimenti emessi, rimpatri e accompagnamenti nei Centri di Permanenza per il Rimpatrio  (in attesa quindi di acquisire i validi documenti per l’espatrio).

Da gennaio ad oggi sono stati eseguiti 42 rimpatri con accompagnamento alla frontiera, per lo più soggetti già detenuti e/o pregiudicati, la maggioranza dei quali extra comunitari. Tra questi, vi erano 5 soggetti monitorati per rischio radicalizzazione in quanto sospettati di aderire all’ideologia dell’Islam fondamentalista.

Inoltre, sono stati effettuati 19 accompagnamenti nei CPR ed emessi 116 provvedimenti di espulsione”.

 

Alert ministero Salute richiamo lotti di Mitili e Tris di Mare

Alert ministero Salute richiamo lotti di Mitili e Tris di Mare

Il ministero della Salute, tramite il proprio sistema di alert, ha diffuso l’avviso di richiamo di diversi lotti di Mitili e di Tris di mare a marchio Marinsieme per la presenza di biotossine algali di tipo DSP (Diarrhetic shellfish poisoning).

I prodotti interessati sono venduti in retine da 1 kg con i seguenti numeri di lotto e scadenze, tutte già passate da 8-10 giorni: lotto 59433 con scadenza 10/09/2019; lotti 59443 e 59459 con scadenza 11/09/2019; lotti 59465 e 59510 con scadenza 12/09/2019

I frutti di mare richiamati dal ministero sono stati prodotti da M.Gi.B. Srl nello stabilimento di via dell’Artigianato 20, a Bosco Mesola in provincia di Ferrara (marchio di identificazione IT 467 CE).

La raccomandazione ai consumatori che dovessero essere ancora in possesso dei prodotti con i numeri di lotto segnalati, è quella di non consumarli e restituirli al punto vendita d’acquisto.

Il richiamo e la motivazione: http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_3_5_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=avvisi&tipo=richiami&id=636